domenica 17 maggio 2009

ed è FESTA !!!!

Ibra: "L'anno prossimo vinciamo tutto"


APPIANO GENTILE - Queste le prime e istantanee dichiarazioni di due simboli della vittoria nerazzurra. Zlatan Ibrahimovic con il 17° scudetto sul petto, promette: "L'anno prossimo vinciamo tutto", mentre José Mourinho sorridendo, confida che: "Sono un po' arrabbiato perché la squadra, che secondo me doveva andare a letto, ha deciso di continuare a festeggiare, ma capisco questa loro voglia. Io da parte mia non mi sento ancora un simbolo dell'interismo, per questo c'é ancora tanto da lavorare. Vedremo di farlo l'anno prossimo".

Chievo-Inter 2-2: Crespo e Balotelli in gol

VERONA - A quattro giornate dalla fine della stagione, l'Inter affronta il Chievo in trasferta e cerca un risultato positivo per compiere un altro passo, determinante, verso l'obiettivo finale. Nonostante l'assenza di colui che Josè Mourinho ha definito come il miglior giocatore di questa stagione, Zlatan Ibrahimovic, l'Inter in campo al "Bentegodi" non fa rimpiangere il capocannoniere del campionato e ancora una volta, davanti a circa 10.000 cuori nerazzurri sugli spalti, dimostra di essere squadra. Lo fa con concentrazione e capacità di attaccare, con il ritorno al gol di Hernan Crespo, che apre le marcature dopo 180' secondi di gioco, e una rete da cineteca di Mario Balotelli che permettono ai nerazzurri di conquistare un punto importante e andare avanti con convinzione. PRIMO TEMPO - Con Ibrahimovic squalificato, Josè Mourinho si affida a Hernan Crespo che torna tra i titolari del reparto offensivo nerazzurro accanto a Figo e Balotelli. In difesa Zanetti e Maxwell, affiancano la coppia centrale composta da Cordoba e Samuel, centrocampo a tre con Stankovic, Cambiasso e Muntari che recupera dall'infortunio muscolare. Tra gli avversari, Di Carlo senza Pinzi, squalificato, dà fiducia a Bentivoglio che agirà alle spalle della coppia Pellissier-Bogdani. Atmosfera e clima suggestivo al "Bentegodi", con una bellissima risposta di pubblico da entrambe le parti. Il match ha inizio e dopo 120 secondi, Pellissier guadagna un calcio di punizione dal limite per un fallo di Samuel: sul pallone ci va Marcolini, ma il suo destro è da dimenticare. La risposta dell'Inter non si fa attendere (3'): azione dalla sinistra, taglio molto lungo di Figo che serve Cambiasso il cui tiro a giro viene respinto malamente da Sorrentino, Hernan Crespo ci crede e sulla ribattuta insacca per lo 0-1, tornando al gol che gli mancava da Inter-Roma del 1° marzo scorso. All'8, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Yepes ci prova con un colpo di testa in tuffo, ma Julio Cesar blocca in presa alta. All'11 Inter vicina al raddoppio: da un cross di Balotelli, Figo calcia di prima intenzione verso Sorrentino, ma Frey devia di nuca colpendo il palo e rischiando l'autorete. Al 18' conclusione centrale di Marcolini dalla distanza, Julio Cesar para senza problemi. Al 23' bella palla di Marcolini per Pellissier che si trova solo davanti a Julio Cesar, ma la posizione dell'attaccante gialloblù è irregolare. Il pareggio del Chievo arriva al 27' con un gran gol di Marcolini che, quasi da fermo, ci prova dalla distanza con un pallone preciso all'incrocio dei pali che imparabile dall'incolpevole Julio Cesar che non può far altro che stare a guardare. Minuto 29: Zanetti in corsa sulla fascia sinistra, guadagna l'area, è atterrato da Rigoni, ma per De Marco è tutto regolare nonostante, dalle immagini, il contatto tra il piede del centrocampista e quello sinistro del capitano sia netto, mentre non risulta chiaro se Rigoni tocchi anche il pallone. Una cosa è certa: Javier Zanetti, oggi alla 634esima partita in nerazzurro, capitano dentro e fuori dal campo, non è mai stato protagonista di episodi di simulazione in tutta la sua carriera. Al 33' Pellissier guadagna una punizione per fallo di Cordoba, Marcolini batte di sinistro e ancora il bomber gialloblù, in torsione, indirizza di testa verso la porta, ma la palla è di poco a lato. Al 36' una punizione battuta da Balotelli si trasforma in un tiro insidioso che Sorrentino riesce a respingere con la punta delle dita. Al 40' Rigoni meriterebbe il rosso per il fallo su Balotelli, ma è graziato da De Marco. Il primo tempo, intenso e accattivante, si chiude senza recupero sull'1-1. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni e con il Chievo che crea qualche apprensione alla difesa nerazzurra, salvata per due volte da Cambiasso. Al 4' palla dentro di Stankovic a cercare Figo, ma Sorrentino, in uscita, interrompe l'azione interista. All'8 azione insistita dell'Inter che va vicinissima al gol: Zanetti lancia per Cambiasso che a sua volta prolunga per Crespo, l'attaccante, di tacco, restituisce il pallone al centrocampista argentino che con genialità serve Balotelli il cui tiro sbatte però per due volte sul corpo di Frey. Al 12' Crespo è costretto a uscire dal campo per dei problemi muscolari, e viene sostituito da Julio Cruz. Al 20' arriva il pareggio nerazzurro: gol da cineteca di Mario Balotelli all'altezza del primo palo, coordinazione perfetta dell'attaccante nerazzurro che con un destro perfetto di prima intenzione da posizione defilata trafigge Sorrentino per l' 1-2. La risposta del Chievo arriva al 30' con Luciano: cross di Mantovani dalla sinistra, taglio diagonale per Luciano che agevolato dalla scivolata di Maxwell in marcatura, insacca comodamente per il 2-2. Al 34'ci prova Zanetti con una conclusione potente e centrale bloccata in presa bassa da Sorrentino. Al 40' viene ammonito Julio Cruz che diffidato, salterà Inter-Siena. Dopo 4' minuti di recupero Chievo-Inter si chiude sul 2-2. Nerazzurri a 78 punti in classifica, Milan a 70.

domenica 3 maggio 2009

Ibra risolve fra gli sbadigli: Inter a più dieci


Ibrahimovic-Lazio 2-0. In una serata grigia fa e disfa tutto lui: sigla un eurogol e poi ricama il raddoppio per Muntari. Via libera sulla strada del diciassettesimo scudetto o anticamera di una nuova via crucis nerazzurra? Con i fantasmi del 5 maggio (la disfatta interista per antonomasia firmata, guarda a caso, dalla Lazio) sventolati in faccia a Mourinho da tutta l’Italia? Il verdetto al campo, in questo indecifrabile Inter-Lazio che fornisce un antipasto suggestivo ed enigmatico al trentaquattresimo turno di campionato. Con il Milan spettatore interessato da Catania, dove i rossoneri, a 7 punti dai cugini, scenderanno in campo domani.A Mou per dormire su due guanciali servono tre punti, e il tecnico portoghese, costretto a rinunciare allo squalificato Balotelli, si affida all’inedito tandem Ibrahimovic-Mancini. Rispolverato anche Santon sulla fascia destra. Nella Lazio Delio Rossi vara l’originale tridente Del Nero-Zarate-Rocchi. Centrocampo composto da Brocchi. Ledesma e Matusalem. C’è chi sostiene che la Lazio, la squadra più schizofrenica di questo campionato, non coltivi ormai vere e pressanti motivazioni da qui alla fine della stagione. Lontana dalla zona Uefa, al riparo da qualsiasi brutta sorpresa che possa risucchiarla dalle retrovie, la formazione di Rossi può giocare a mente libera e senza pensieri. E, con la forza della serenità, argina molto bene l’Inter, attaccando i nerazzurri a centrocampo e impedendo alla squadra di Mourinho di esprimere il suo gioco. Gli interisti non riescono a far girare la palla, e si affidano più che altro alle invenzioni estemporanee di Ibra. Buono, viceversa, il palleggio dei biancocelesti, che arrivano spesso dalle parti di Julio Cesar senza riuscire a incidere. Per vedere la prima palla gol bisogna andare al 22’, quando è Ibrahimovic (guarda un po’) a sfiorare il gol con una deviazione aerea su assist vellutato di Figo: palla che sfila di poco a lato. Replica biancoceleste con una sassata su punizione di Kolarov dalla distanza al 27’: Julio Cesar accompagna la sfera che si spegne lemme sul primo palo. Gara che si vivacizza nel finale: Lazio spumeggiante e brillantissima nelle sue rapide combinazioni e verticalizzazioni palla a terra, Inter pericolosa con un assist al bacio di Ibra per la testa di Muntari che da centro area, al 31’, incorna in modo sbilenco. La Lazio però riparte benissimo, e Zarate fa ammattire i difensori nerazzurri: dopo uno slalom travolgente dell’argentino Julio Cesar deve impegnarsi a deviare in corner la sventola dell’attaccante biancoceleste, indirizzata sotto la traversa, al 36’. In conclusione, Lazio migliore sul piano del gioco, inter tecnicamente e agonisticamente rivedibile. Nel secondo tempo Inter sempre compassata, Lazio addirittura arrembante. Al 48’ Kolarov è stoppato magistralmente da Zanetti dopo una lunga sgroppata alle soglie dell’area nerazzurra, poi è Zarate che nell’uno contro uno con Samuel, in una percussione tambureggiante, si lascia indietro il pallone e lo perde sul più bello. Nel vuoto pneumatico del gioco dell’Inter chi è che, con un guizzo isolato, poteva accendere improvvisamente la luce e sbloccare la partita? Naturalmente il “Genio” della lampadina Zlatan. Al 58’ lo svedese, non appena riesce a ritagliarsi un po’ di spazio fra le maglie della difesa ospite, fa tutto da solo: parte palla al piede dalla tre quarti di sinistra, punta due avversari, si accentra verso il dischetto ed esplode un destro spaventoso incrociato indirizzato sul secondo palo. La staffilata trafigge inesorabilmente Muslera, vanamente proteso in tuffo. La partita dell’Inter è tutta qui. O quasi. Ibrahimovic-Lazio 1-0. Tanto che poco dopo lo stesso Ibra, in vena di concessioni nei confronti dei suoi colleghi e di regali per la platea di San Siro, pensa bene di inventarsi pure il raddoppio con il quale congelare la partita. Con un’intuizione folgorante lancia mirabilmente Muntari nello spazio fra tre avversari biancocelesti: il tocco filtrante è da mille e una notte. Facilissimo poi per il ghanese battere Muslera da pochi metri sul primo palo. Raddoppio e tutti a casa. La Lazio non reagisce e si sgonfia, l’Inter amministra e fa accademia. Copione già visto e rivisto dopo che i nerazzurri sbloccano il risultato a San Siro. Il match si fa soporifero e si va avanti per pura forza d'inerzia. Il livello di agonismo sul rettangolo verde è da dopolavoro ferroviario. A testimonianza ed ennesima riprova che nel pallone (e in Italia in particolare) le motivazioni fanno veramente la differenza. C’è il tempo solo per l’ennesimo siluro dalla distanza dell’ingordo Ibra, sventato con bravura in tuffo dall’ottimo Muslera. Poi Tagliavento fischia la fine, mandando in cavalleria un match di cui in pochi si ricorderanno. Ma l’Inter è 90 minuti più vicina al suo tricolore. Con tanti saluti al Milan, che domani dovrà accontentarsi del bel mare di Catania.

sabato 2 maggio 2009

Napoli-Inter 1-0 "Domenica Sportiva "

Tim Cup: Inter fuori, grazie lo stesso

Con un pensiero che vola alle rimonte storiche di cui l'Inter, nel passato, si è resa protagonista contro il Verona prima (stagione 1984/'85, da 0-3 a 5-1 dopo i tempi supplementari), e la Roma poi (1981, quarti di finale di Tim Cup, andata 4-1 per i giallorossi, ritorno 3-0 per i nerazzurri), i nerazzurri, stasera, scendono in campo allo stadio 'Giuseppe Meazza' con la ferma convizione di poter ribaltare il risultato della gara di andata contro la Sampdoria. Josè Mourinho chiedeva alla sua squadra di andare in gol prima degli avversari e l'Inter lo ha fatto dopo 27 minuti di gioco con un magnifico destro al volo di Ibrahimovic che nel corso dei 90' ha colpito due volte il palo. Nel calcio nulla è impossibile, l'Inter stasera ha provato a darne la conferma, ma la grinta nerazzurra non è bastata.

PRIMO TEMPO - 'Giocherà la migliore Inter', aveva dichiarato Josè Mourinho alla vigilia del match e stasera l'allenatore nerazzurro schiera un'Inter offensiva con un tris d'attacco formato da Cruz, Ibrahimovic e Balotelli. Dietro le tre punte, centrocampo inedito con Santon e Maxwell esterni, Vieira e Zanetti centrali. Davanti a Julio Cesar, difesa a tre con Cordoba, Materazzi e Burdisso. Ad attendere i nerazzurri in campo un clima tutt'altro che primaverile, 40.000 cuori nerazzurri, 9.000 giovanissimi tifosi interisti e più di 12.000 doriani. Dopo 9 minuti di gioco Cassano atterra Balotelli, la punizione successiva è battuta da Ibrahimovic che di potenza mira Castellazzi che para in tuffo. La Sampdoria risponde un minuto dopo (10') con Cassano che serve una palla gol a Sammarco, ma Julio Cesar risponde brillantemente deviando con i piedi. Al 18' bel dialogo in contropiede tra Maxwell e Ibra che viene chiuso dalla difesa doriana al limite dell'area. Al 25' da un calcio d'angolo battuto da Balotelli, Materazzi sfiora il vantaggio con un colpo di testa all'incrocio dei pali di poco fuori. Il gol nerazzurro arriva due minuti dopo (27') con Ibrahimovic che allunga di testa per Cruz, l'argentino stoppa di petto e restituisce la palla al compagno che con un destro al volo non lascia scampo a Castellazzi. L'Inter è strabiliante e dopo 60 secondi sfiora il raddoppio ancora con l'attaccante svedese che con un colpo di testa mette in difficoltà il portiere blucerchiato che smanaccia un po', ma all fine blocca la sfera. Al 37' Ibrahimovic da lezioni di calcio, con uno splendido pallonetto morbido che, però, sbatte contro il palo. Al 46' Ibra raccoglie la punizione di Balotelli e in girata acrobatica cerca la porta di Castellazzi, ma il tiro è alto sopra la traversa. Al 48' Santon è atterrato al limite dell'area, Ibra batte la punizione da circa 23 metri, ma il lancio si infrange sulla barriera. Al 50' splendida azione del tridente d'attacco nerazzurro: Balotelli serve Ibra, lo svedese si scatena e in girata prolunga per Cruz che, posizionato sotto porta, ci prova di testa sfiorando il raddoppio. Dopo 5' il primo tempo di Inter-Sampdoria si chiude sull' 1-0.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con Chivu al posto di Cordoba. Al 4' Ibra si supera cercando il gol nell'angolo all'incorcio dei pali con un diagonale violento, ma la palla termina sul fondo. Al 9' doppio cambio nelle file nerazzurre: fuori Cruz e Vieira, dentro Crespo e Cambiasso. La Sampdoria prova a prendere coraggio e all'11^ Palombo tenta il tiro da fuori area che termina alto. Al 12' su un calcio d'angolo di Balotelli, Raggi si disinteressa completamente del pallone per indirizzarsi su Materazzi che viene vistosamente trattenuto dal difensore doriano, ma per Orsato non è rigore. Al 15' Crespo sfiora il gol con una girata di sinsitro al volo. Al 19' nerazzurri salvi grazie a Julio Cesar che salva ancora con i piedi uno scatenato Cassano che, dopo aver saltato due avversari, viene poi neutralizzato dal portiere nerazzurro. Al 30' Julio Cesar in uscita sull'angolo battuto da Palombo, non può nulla sul tiro di Campagnaro salvato in extremis, sulla linea da Maxwell. Al 37' Del vecchio, appena entrato al posto di Cassano, prova la conclusione dalla distanza parato in due tempi da Julio Cesar. Al 40' lampo di Ibra che si inserisce Cambiasso appoggia di testa per il genio che si inserisce nell'azion e e calcia un razzo che si alza di un soffio sopra la traversa. Due minuti dopo ancora una traversa di Ibra, la palla rimbalza a terra ma Burdisso non riesce a ribadire in rete. Al 49' Orsato espelle Materazzi, l'Inter chiude la gara in dieci e saluta la Tim Cup.

Juventus - Inter 1-1 All Goals & Highlights

Juventus-Inter 1-1: Balotelli in gol

E' passato esattamente un secolo dal primo derby d'Italia, ma Juventus-Inter del 18 aprile 2009 ha davvero qualcosa in più, proprio come dichiarato alla vigilia da Josè Mourinho: è la sfida che può lasciare i bianconeri aggrappati a una speranza o permettere ai nerazzurri di sorpassare un ostacolo difficile in vista dell'obiettivo finale, o più semplicemente la sfida tra prima e seconda in classifica, tra due squadre che si contendono un campionato che dice +10 per i nerazzurri a 7 giornate dalla fine. C'è chi non firma per il pareggio e cerca i tre punti per la classifica, per ribadire una forza psicologica dimostrata da nove mesi a questa parte, c'è poi chi vuole vincere almeno per l'onore. Il risultato non accontenta nessuno, o meglio, accontenta l'ambiente juventino che festeggia un pareggio come fosse la più importante delle vittorie, non acconte l'Inter che, da assoluta padrona del campo, vede sfumare un gol fatto sulla linea di porta e deve rinunciare a un rigore nettissimo su Ibrahimovic che avrebbe potuto chiudere tutti i giochi. Ma, si sa, all'Inter piace giocare.
PRIMO TEMPO - Juventus-Inter è soprattutto la sfida tra i due portieri migliori al mondo: Buffon contro Julio Cesar, al rientro dopo l'infortunio rimediato con la nazionale brasiliana. Davanti al numero 12 nerazzurro, c'è un' Inter rivoluzionata nel modulo con la difesa composta da Zanetti che celebra la sua 100esima partita consecutiva in serie A da terzino destro, Chivu a sinistra, Cordoba e Samuel al centro. A centrocampo, Cambiasso resta arretrato rispetto al poker composto da Figo, Stankovic, Muntari e Balotelli. Unica punta Zlatan Ibrahimovic. La Juventus si affida a Legrottaglie, Zebina, Chiellini e Molinaro sulla linea difensiva. I quattro del centrocampo sono Molinaro, Tiago, Poulsen e Nedved, mentre il tandem d'attacco è formato da Del Piero e Iaquinta. In campo questi protagonisti, sugli spalti il tutto esaurito. Grande intensità nei primi minuti del gioco, al 2' Figo offre un cross che trova la testa di Balotelli, ma la palla scappa via. Un minuto dopo il portoghese è ammonito da Farina per un fallo a gamba tesa su Molinaro. Al 5' Marchionni raccoglie l'invito di Nedved, calcia al volo in porta ma la palla termina alla sinistra di Julio Cesar. Al minuto 8, Ibrahimovic in velocità crossa per Figo in posizione centrale, ma è chiuso da Chiellini che devia in calcio d'angolo. Al 10' l'Inter è praticamente in vantaggio salvo un clamoroso salvataggio sulla linea di porta di Tiago: Balotelli si beve la difesa avversaria, salta anche Buffon in uscita, calcia in porta ma la palla è deviata dal centrocampista portoghese a pochi centimetri dalla linea bianca. Al 22' per due volte Del Piero si fa vedere dalle parti di Julio Cesar con tiri-cross deboli che non creano problemi al portiere nerazzurro. Al 23', da una punizione di Balotelli, Ibra fa sponda per Samuel che calcia in girata con il sinistro ma la palla è alta. Al 25' e al 27', perfette le chiusure del capitano interista su Molinaro lanciato a rete e di Chivu su Marchionni. Al 28' Nedved favorisce l'inserimento di Iaquinta che calcia in rete, ma Samuel devia in angolo. Al 30' Julio Cesar dimostra la sua grandezza con un'uscita perfetta su Marchionni, evitando il tiro dell'esterno presentatosi da solo davanti alla porta interista. Al 34' Balotelli crossa dalla destra, Stankovic s'inserisce e di prima intenzione calcia alto. Al 37' Figo sfiora il gol: dopo essersi liberato di tre avversari, arriva davanti a Buffon che esce a valanga anticipando il portoghese. Al 43' punizione da posizione pericolosa di Del Piero che calcia direttamente in porta, ma trova Julio Cesar pronto a respinge con i pugni. Dopo un minuto di recupero, squadre a riposo sullo 0-0. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni e con l'Inter che si presenta davanti a Buffon con un tiro potente di Stankovic ben servito da Ibrahimovic. Al 12' punizione di Balotelli dalla sinistra, stacco imperioso di Ibrahimovic di testa ma Buffon para. Un minuto dopo Del Piero su punizione chiama in causa Julio Cesar che para in due tempi. Al 16' occasionissima per l'Inter: tacco di Balotelli per Chivu, cross dalla sinistra del rumeno per Muntari che non arriva sulla palla di un soffio. Il tanto atteso vantaggio nerazzurro arriva al 19': Ibra in contropiede serve Muntari che mette in mezzo per l'inserimento di Balotelli, l'attaccante diciottenne raccoglie l'invito e con estrema freddezza, calcia di destro non lasciando scampo a Buffon. Al 25' la Juve cerca di reagire con Marchionni che, servito da Iaquinta, prova il tiro ravvicinato dal primo palo ma Julio Cesar si oppone. Dal 31' Juventus in dieci. Farina, infatti, estrae il rosso diretto verso Tiago autore di due bruttissimi falli ravvicinati prima su Muntari e poi su Balotelli. Al 33' destro di Stankovic dal limite, Buffon salva il risultato deviando a mano aperta sopra la traversa. Al 43' Ibra, dopo un'azione personale, serve Cruz che con un pallonetto cerca la porta ma Buffon devia in angolo. Al 46' all'Inter manca un rigore: Ibra è nettamente trattenuto e atterrato in area da Legrottaglie, ma per Farina è tutto regolare. Sullo scadere la partita cambia volto, arriva il gol, quello dell'orgoglio juventino, nonostante l'Inter non lo meriti: da un calcio d'angolo di Giovinco, Grygera lasciato solo batte Julio Cesar per l'1-1. Il match si chiude dopo 5 minuti di recupero. I nerazzurri mantengono invariato il vantaggio in classifica e vanno a quota 74 punti. Ma, nonostante il risultato, può ribadire con ancora più forza che l'Inter merita di vincere questo campionato.