sabato 29 settembre 2007

Serie A: è un Inter da sogno, 4-1 alla Roma


I nerazzurri s'impongono all'Olimpico nella sfida scudetto per 4-1. Alle 20.30 Livorno-Fiorentina. Domenica il resto del programma. In posticipo il derby tra Toro e Juve.
Con una prova superlativa l'Inter espugna l'Olimpico con un sonante 4-1 e vola da sola al comando della classifica con 14 punti. Come un anno fa quindi i nerazzurri provano a spiccare il volo in campionato proprio partendo dallo scontro diretto contro i giallorossi.Mancini sorprende con l'undici iniziale schierando Ibrahimovic unica punta con Stankovic alle sue spalle per sfruttare il lavoro sulla fasce di Cesar e Figo. Roma che deve invece rinunciare ad Aquilani e Taddei ma che ritrova Totti rispetto alla gara di Firenze.Nei primi trenta minuti è la Roma a fare la partita. Al 2' subito una grande occasione per la squadra di Spalletti con Mancini ma Julio Cesar è bravissimo a respingere la conclusione ravvicinata del brasiliano dopo una sua respinta su punizione calciata da Totti.L'Inter tiene bene il campo ma soffre sui movimenti senza palla dei giallorossi. Dopo un tiro centrale di Cambiasso, la Roma crea un'altra occasione con Mancini il cui tiro dal limite viene messo in angolo da Julio Cesar con la punta delle dita. Al 30' la partita subisce il suo scossone più forte. Totti sbaglia un calcio d'angolo, ne approfitta Maxwell che parte in contropiede e serve in profondità Cesar lanciandolo davanti a Doni che para la conclusione ma la ribattuta finisce sulla testa di Ibrahimovic. Lo svedese batte subito a rete, praticamente a porta vuota, ma Giuly para con la mano causando il rigore e provocando la sua giusta espulsioneLa partita cambia con l'uomo in più per i nerazzurri. Ad inzio ripresa Mancini è costretto a cambiare Ibrahimovic (botta al piede) e Dacourt (problema muscolare) inserendo Cruz e Crespo. Al 55' la Roma trova il pari con Perrotta bravo a sfruttare un pallone vagante in aera di rigore dopo un pressing si Pizarro su Maxwell.La reazione dell'Inter è però veemente e nel giro di dieci minuti chiude la gara con le reti di Crespo e Cruz. A fissare il risultato finale ci pensa Cordoba con un colpo di testa su cross delizioso di Figo. Per la Roma una sconfitta che pesa soprattutto in vista della gara di martedì contro il Manchester dove potrebbe mancare anche Perrotta, infortunatosi nel finale di gara.

giovedì 27 settembre 2007

L'INTER AGGANCIA LA ROMA IN VETTA. MILAN SCONFITTO A PALERMO E POKER DELLA JUVE ALLA REGGINA


La Roma pareggia 2-2 contro la Fiorentina e si fa raggiungere dall'Inter (che vince 3-0 contro la Sampdoria) in testa alla classifica, la Lazio trova la prima vittoria stagionale battendo 3-1 il Cagliari ed il Milan perde 2-1 contro il Palermo: e' il verdetto della 5* giornata di campionato di Serie A (turno infrasettimanale), che vede poi la Juventus travolgere 4-0 la Reggina, il Parma battere il Torino 2-0 ed il Napoli imporsi sul Livorno 1-0. Bene anche Genoa (3-2 contro l'Udinese) e Catania (1-0 contro l'Empoli) mentre tra Siena e Atalanta finisce 1-1. Totale: 29 gol, Trezeguet in cima alla classifica Capocannoneri assieme ad Ibrahimovic. La Roma ''stecca'' all'Artemio Franchi pareggiando 2-2 contro la Fiorentina. Per i giallorossi e' il secondo pareggio consecutivo (identico punteggio domenica scorsa contro la Juventus) ma questa volta la battuta d'arresto favorisce l'aggancio in vetta da parte dell'Inter, attesa nel confronto diretto di sabato prossimo all'Olimpico. Altri due punti persi per la squadra di Spalletti, in pieno turn over (pesano le assenze di Totti e Perrotta), e che ripete lo stesso errore commesso contro i bianconeri: non saper mantenere il risultato facendosi raggiungere a pochi minuti dalla fine. Dopo il gol annullato di Vucinic per un fuorigioco molto dubbio, i giallorossi passano per due volte in vantaggio con Mancini e Giuly, ma i viola rispondono con Gamberini e Mutu (su rigore) portando a casa un punto comunque prezioso. Al Meazza, l'Inter batte la Sampdoria 3-0. I blucerchiati pungono molto nella prima fase della gara ma e' Ibrahimovic a sbloccare il risultato. La Samp non riesce ad imbastire una replica efficace e nel secondo tempo i nerazzurri allungano le distanze con una bellissima azione personale di Ibrahimovic. Infine, l'affondo di Figo che consente alla compagine allenata da Roberto Mancini di presentarsi sabato a Roma con la consapevolezza di poter replicare il successo dello scorso anno. La vera sorpresa della 5a giornata, pero', e' la sconfitta del Milan a Palermo. I rossoneri vanno in vantaggio con Seedorf al 10'. Sembra una partita in discesa, ma i padroni di casa non si arrendono e nella ripresa, prima con Diana e poi con Miccoli (al 48'), riescono a ribaltare il risultato. I rossoneri, che in Europa regalano emozioni e grandi giocate, sembrano pian piano abbandonare l'obiettivo scudetto, dato che in questo primo scorcio di campionato sono riusciti a confezionare appena 3 pareggi, 1 sconfitta ed una sola vittoria. La Juventus invece surclassa 4-0 la Reggina. Partita senza storia: Le Grottaglie, Salihamidzic, Trezeguet e Palladino gli autori del poker bianconero. La Lazio assapora per la prima volta quest'anno il gusto della vittoria: dopo tre pareggi consecutivi, la sconfitta per 2-1 contro l'Atalanta, gli uomini di Delio Rossi battono il Cagliari per 3-1. La doppietta di Rocchi e la rete di Pandev smorzano il timido tentativo dei sardi di accorciare le distanze con Acquafresca. Al Marassi di Genova la tripletta di Borriello permette ai rossoblu' di superare l'Udinese. I friulani cercano di rincorrere le reti dei padroni di casa prima con Asamoah e, in chiusura di partita, con Pepe. Alla fine, il Genoa si impone per 3-2. Vincono Napoli (rete di Zalayeta) e Catania (Martinez) entrambe per 1-0 contro Livorno ed Empoli, mentre il Parma segna due reti al Torino (Reginaldo e Corradi). Finisce in parita' tra (1-1) Siena e Atalanta: toscani in vantaggio con Loria; Doni su rigore ristabilisce il pareggio.

Novellino come Mourinho: negli spogliatoi in un cesto, multa di 10 mila euro...


Walter Novellino come Mourinho. Sembra che il tecnico del Torino si sia introdotto ieri sera nello spogliatoio dello stadio del Parma, nascosto in un cesto degli indumenti trasportato dal magazziniere. Nella nota del Giudice sportivo si legge che Novellino "si è introdotto, prima dell'inizio di Parma-Torino, nello spogliatoio riservato alla propria squadra, permanendovi nel corso del primo tempo e uscendone nell’intervallo, presumibilmente nascosto in un voluminoso contenitore utilizzato dal magazziniere per il trasporto degli indumenti di gioco dei giocatori". Prima di lui era stato l'ormai ex tecnico del Chelsea ad utilizzare questo metodo per entrare negli spogliatoi nonostante la squalifica. Per questa brillante trovata, Novellino è stato multato dal Giudice sportivo e dovrà pagare dieci mila euro. Gli allenatori squalificati infatti non hanno accesso agli spogliatoi.

mercoledì 26 settembre 2007

Turno infrasettimanale di Serie A - 5° giornata

La pioggia arrivata su gran parte dell'Italia accompagna il turno infrasettimanale di questa sera in Serie A (inizio ore 20.30).I match clou della quinta giornata di campionato sono due: il Milan, reduce da tre pareggi consecutivi, è chiamato al riscatto nella delicata trasferta di Palermo, mentre la Fiorentina ospita una Roma priva di Totti ed ha l'occasione (vincendo) di superare i giallorossi in vetta alla classifica.In caso di stop dei giallorossi, sono pronte al sorpasso anche Inter (a San Siro con la Sampdoria) e Atalanta, impegnata a Siena. La Juve gioca in casa contro la Reggina, il Napoli al San Paolo col Livorno ed il 'giallo' della sostituzione dell'arbitro Orsato con Morganti.Completano il quadro degli incontri Catania-Empoli, Genoa-Udinese, Lazio-Cagliari e Parma Torino.

INTER (4-4-2): Julio Cesar; Zanetti, Samuel, Cordoba, Burdisso; Figo, Dacourt, Stankovic, Cesar; Crespo, Ibrahimovic. All. Mancini
SAMPDORIA (5-3-2): Mirante; Zenoni, Campagnaro, Sala, Lucchini, Pieri; Palombo, Sammarco, Franceschini; Caracciolo, Bellucci. All. MazzarriArbitro: Tagliavento di Terni

Serie A - Dimenticare Livorno

A San Siro contro la Sampdoria, la formazione di Mancini ha l'obbligo di riscattare il pareggio ottentuto al Picchi di Livorno nell'ultima giornata di campionato.
Definire difficile il momento dell'Inter e del suo tecnico è un'operazione decisamente semplice, piuttosto complicato è invece calarsi nella testa di Mancini, che nonostante le rassicurazioni presidenziali sulla solidità della sua panchina sa di giocarsi almeno la credibilità contro la Sampdoria, che al di là delle contingenze attuali non è mai, per lui, una partita come le altre.
I risultati non arrivano, il popolo interista vede in lui la principale causa di un avvio di stagione obiettivamente deludente, e allora il Mancio ne ha per tutti: parla di malafede attorno all'Inter, fondando la sua stoccata su una presunta ipersensibilità della critica quando si parla dei nerazzurri, manda un messaggio che sa tanto di avvertimento anche allo staff medico, visto che per la presenza di Chivu sabato all'Olimpico ha praticamente posto un ultimatum e che il recupero di Vieira per la Champions League non appare più così certo, e se la prende anche con Maicon, la cui pedata a Livorno è stata definitia "una sciocchezza ingiustificabile".
Le uniche parole positive sono proprio per la Samp, giudicata squadra combattiva e difficile da superare: in realtà i blucerchiati visti nel derby sono apparsi ancora un po'timidi nel momento di accelerare per fare propria la partita, sensazione testimoniata dal fatto che il Doria, nelle ultime 4 uscite interne fra campionato e Uefa, ha collezionato 4 pareggi.
Chissà se Mazzarri, che al contrario ha vinto 3 gare su 4 lontano da Marassi ma aspetta ancora il primo successo contro Mancini, si lascerà tentare dal fatto che nell'elenco dei 19 convocati interisti compaiono solo 4 difensori di ruolo: anche i numeri consigliano al tecnico blucerchiato di cercare il gol, perché l'Inter in casa segna consecutivamente da 40 partite, anche se ripensare alla stagione scorsa, oggi come oggi, non è il massimo dalle parti di Appiano Gentile.
Stefano Borghi / Eurosport.

lunedì 24 settembre 2007

Super Ibra non basta...


L'Inter non va oltre il 2-2 col Livorno al termine di una bella partita. E' lo svedese, con una doppietta, a rimediare al doppio svantaggio dei nerazzurri, che chiudono in dieci per l'espulsione di Maicon e nel finale si vedono annullare il gol del possibile successo per un dubbio fuorigioco di Ibra. l'Inter non riesce a trovare la via del successo nemmeno in campionato. A Livorno i nerazzurri vengono fermati sul 2-2 da un Livorno generoso, capace di tenere testa alla formazione di mMancini e alla fine uscita dal campo tra gli applausi dei propri tifosi per aver raccolto un pareggio che, in questi casi, equivale a una vittoria.
La partita dell'Ardenza è subito vibrante. Pronti via e i Labronici trovano subito il gol con de Vezze, che coglie impreparata la difesa interista e fa secco Julio Cesar. Colpita a freddo, l'Inter reagisce immediatamente e già al 10' potrebbe pareggiare, ma il tacco di Adriano viene salvato sulla linea da Pavan. Il brasiliano si aggiudica l'oscar della sfortuna colpendo il palo al 26' (nel prosieguo dell'azione Knezevic salva ancora sulla linea su Cesar) e facendosi salvare da Galante un gol fatto dopo aver scartato Amelia al 31'.
Il meritato pareggio arriva al 34' con Ibrahimovic, che trova il bersaglio di piatto destro sul cross di Maicon. Prima del riposo è Loviso a sibilare il palo alla destra di Julio Cesar con un diagonale velenoso. Il centrocampista del Livorno si rifà al 62' trasformando il penalty accordato per una spinta di Jimenez su Pulzetti. Nuovamente sotto, l'Inter si rigetta nella metà campo dei toscani e al 71' usufruisce a sua volta di un rigore, procurato e realizzato da Ibrahimovic.
I nerazzurri hanno il tempo per cercare i tre punti, ma all'81' a rovinare tutto è Maicon, che si fa espellere per un calcio tanto gratuito quanto ingenuo rifilato a Bogdani, proprio sotto gli occhi di Trefoloni che gli sventola il rosso in faccia. Al brasiliano, già espulso nello scorso torneo, l'Ardenza non porta proprio bene. Nonostante l'inferiorità numerica l'Inter attacca a testa bassa e all'84' segnerebbe il gol vittoria ancora con Ibrahimovic, ma il gol viene annullato per un fuorigioco molto dubbio dello svedese. Nel finale è Julio Cesar a salvare l'Inter dalla seconda sconfitta in quattro giorni, salvandosi di piede sul colpo di testa ravvicinato di Galante.

venerdì 21 settembre 2007

Orsi e Mancini, due volti del calcio

Ultimo nella speciale classifica che prende in esame gli stipendi dei tecnici della serie A, con un ingaggio che raggiunge a malapena i duecentomila euro. A Fernando Orsi non ha certo fatto piacere scoprirsi il meno pagato fra tutti i colleghi di A, considerando poi che riceve una busta paga inferiore persino a quella di veri e propri debuttanti della categoria, quali ad esempio Massimo Ficcadenti (Reggina) e Mimmo Di Carlo (Parma). «Non me ne interessa minimamente. A parer mio questa è una statistica senza nessuna importanza. Io penso soltanto a fare il mio lavoro e non a perdere tempo dietro a queste sciocchezze», ha commentato stizzito, il diretto interessato. Del resto la parsimonia del presidente labronico Aldo Spinelli, quando c’è da discutere in merito al “vil denaro”, probabilmente non ha eguali ai massimi livelli. Un divario che peraltro si fa ancor più consistente, se confrontato ai cinque milioni incassati dal suo amico ed ex compagno di lavoro all’Inter Roberto Mancini. «Un paragone senza senso», puntualizza ancora Orsi. Ma più in generale è la Toscana del pallone a non offrire lauti contratti a chi, per un’intera stagione, il più delle volte rimane nell’occhio del ciclone di critica, tifosi e dirigenti. Non va meglio infatti nemmeno ad Andrea Mandorlini, neo allenatore del Siena. Il tecnico ravennate è tornato a confrontarsi con la serie A, chiamato in estate dalla nuova dirigenza bianconera, dopo la breve parentesi di Bergamo e una brusca discesa alla C1 di Padova. 260mila euro il suo stipendio, diciottesimo nella speciale graduatoria, e la possibilità di un lieve ritocco nel caso in cui raggiunga risultati sul campo.Se la passa leggermente meglio Gigi Cagni ad Empoli, quattordicesimo grazie ai suoi 450mila euro d’ingaggio, anche se, forse, la cifra reale si aggira intorno ai 350mila, con il contratto già rinnovato due volte. Arrivato quando quasi nessuno si ricordava più di lui (un’ultima disastrosa stagione a Catanzaro gli aveva chiuso le porte), Fabrizio Corsi tuttavia ha avuto fiducia in Cagni, e il mister bresciano gliel’ha ripagata in pieno, raggiungendo uno storico piazzamento in Uefa. Il presidente azzurro, come promesso, ha messo mano al portafoglio, adeguandogli lo stipendio a cifre consone per la categoria.Il best dei salari toscani spetta però indubbiamente a Cesare Prandelli, quarto nella classifica generale dietro solo a Mancini, Ancelotti e Spalletti.I Della Valle a maggio gli hanno rinnovato il contratto per quattro anni, e lui non se l’è fatto dire due volte dove dover apporre la firma. Alla voce emolumenti figura la cifra di un milione e mezzo di euro: difficile tirarsi indietro.

Serie A: probabili formazioni di Livorno-Inter

Le probabili formazioni di Livorno-Inter, gara valida per la 4.a giornata di Serie A, in programma domenica alle 15.

Livorno (3-5-2): 1 Amelia, 77 Grandoni, 6 Galante, 15 Knezevic, 69 Balleri, 7 Pulzetti, 21 Loviso, 11 De Vezze, 26 Pasquale, 10 Tavano, 81 Bogdani. A disposizione: 14 De Lucia, 32 Pavan, 18 Rezaei, 4 E. Filippini, 17 Alvarez, 78 Volpe, 20 Rossini. All.: Orsi.

Inter (4-3-1-2): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 2 Cordoba, 25 Samuel, 31 Cesar, 5 Stankovic, 19 Cambiasso, 4 Zanetti, 7 Figo, 8 Ibrahimovic, 10 Adriano. A disposizione: 1 Toldo, 16 Burdisso, 6 Maxwell, 15 Dacourt, 21 Solari, 18 Crespo, 29 Suazo. All.: Mancini.

Arbitro: Trefoloni di Siena.

Champions League - Figuraccia Inter

La prima partita in Champions League si conferma un incubo per l'Inter di Mancini che dopo la sconfitta 1-0 dell'anno scorso a Lisbona contro lo Sporting ripete il ko con lo stesso punteggio anche ad Instanbul contro il Fenerbahce.
L'Inter si schiera con il 4-4-2 classico, con Solari e Stankovic piazzati sulle fasce laterali. La formazione di Mancini, però, non riesce ad imporre il proprio gioco e sbaglia lasciando l'iniziativa ai padroni di casa che presto si esaltano grazie alla spinta del pubblico del Sükrü Saraçoglu.
I turchi lentamente si riversano nella trequarti nerazzurra spingendo a sinistra con Roberto Carlos e a destra con Turaci, mentre centralmente Zico si affida all'energia di Deivid e al piede magico di Alex. Al 20' Kezman conclude sporco e mette fuori, mentre al 26' il sinistro di Alex sfila alto. L'Inter si fa vedere al 39' con un destro dal limite di Suazo controllato in due tempi da Volkan, ma nel finale di tempo i nerazzurri pagano l'atteggiamento rinunciatario subendo il gran gol di Deivid, bravissimo a girare al volo in rete l'assist morbido di Alex (43').
Nella ripresa ci si aspetterebbe un'Inter finalmente incisiva e invece è ancora il Fenerbahce a spingere: al 53' Julio Cesar respinge la punizione-bomba di Roberto Carlos che centra invece un clamoroso palo pochi minuti dopo pescato benissimo dal solito Alex. Il portiere nerazzurro compie un vero miracolo al 66' alzando in angolo il colpo di testa a botta sicura dell'onnipresente numero 20. L'Inter, insomma, non c'è.
Mancini prova a svegliare i suoi inserendo nell'ordine Figo, Jimenez e Crespo, ma le mosse del tecnico nerazzurro si dimostrano tardive e generano solo una lunga serie di corner battuti male, mentre di vere occasioni non se ne vede nemmeno una.
Il triplice fischio finale di Medina Cantalejo sancisce allora la sconfitta dell'Inter per 1-0: le tante assenze potrebbero essere un alibi per questo risultato storto, ma non certo per il "non-gioco" nerazzurro.