giovedì 31 dicembre 2009

un anno speciale... una derby da ricordare 0 - 4

Inter in ritiro ad Abu Dhabi

Da oggi si comincia a pensare al 2010: l'Inter è partita in mattinata per il ritiro invernale ad Abu Dhabi, che si concluderà il 2 gennaio a Riad con un'amichevole con l'Al Hilal. Belec e Obi sono gli unici assenti, rimasti a Milano, mentre Cambiasso, Sneijder e Stankovic sono già nell'Emirato, dove hanno passato qualche giorno di vacanza. Attesi ad Abu Dhabi, in arrivo direttamente dal Sudamerica, Julio Cesar, Lucio, Maicon, Mancini, Milito, Motta, Samuel e Zanetti. Da domani gli allenamenti, il 3 gennaio ritorno ad Appiano Gentile: comincerà la preparazione per la gara col Chievo.
BILANCIO — Vincenti in Italia, sconfitti in Europa. Il 2009 come il 2008, e come il 2007: l'Inter conferma la linea, affidando al 2010 il possibile ritorno a un ruolo da protagonista anche in Champions. Non cambiano i trofei, diversi i protagonisti: è stato l'anno del primo scudetto di José Mourinho (secondo "titulo", dopo la Supercoppa 2008), uomo copertina del 2009 interista. Da quando è arrivato (estate 2008) non si parla che di lui. In realtà sarebbe anche l'anno dell'addio di Ibrahimovic, della "scoperta" di Santon, della polemica costante su Balotelli e degli approdi di Milito, Eto'o, Sneijder, Lucio e Thiago Motta, ma di fronte al portoghese, alle sue esternazioni, alle sue battaglie, tutto scompare.
LE LUCI — E' stato l'anno della "prostituzione intellettuale", una delle più commentate uscite di José Mourinho, il tecnico più mediatico dl panorama internazionale. Il progetto, portato avanti da anni, di togliere pressioni alla squadra attirandole su di sé, ha funzionato anche quest'anno. Con le polemiche sono arrivati anche i risultati: scudetto da dominatori per i nerazzurri, squadra imbattuta a San Siro (nelle competizioni italiane) per tutti i 365 giorni, con una striscia che si allunga. José ha portato "tituli" e punti: il programma per la seconda parte del 2009 è stato quello di migliorare il gioco e instaurare una filosofia calcistica, sulla falsariga del Barcellona. Il 4-0 nel derby di agosto è stata la prima spettacolare conferma, poi lo spettacolo si è rivisto talvolta, ma senza costanza. Il 2010 dirà se il processo è avviato o destinato a ripartire su altre basi. Anno diviso in due parti per Santon, la più grande scoperta interista di questi mesi: fino a giugno è stata una favola, con il quasi debutto contro Cristiano Ronaldo e la rapida salita fino alla Nazionale di Lippi in Confederations. Poi qualcosa si è rotto, e non solo a livello fisico: Mourinho ha chiesto al ragazzo un regalo di Natale (che torni ad allenarsi come a fine 2008). Non è l'unica faccia nuova: le altre sono arrivate dal mercato, e l'inserimento è stato immediato: Milito, miglior marcatore in campionato nell'anno solare, Sneijder, l'uomo che garantisce la qualità, e Lucio, forza e carisma in difesa, sono già punti di forza della squadra. Meno immediato, ma comunque positivo, anche l'inserimento di Eto'o e Thiago Motta. Cambiasso, Zanetti e Julio Cesar rappresentano la continuità positiva rispetto alle scorse stagioni.
LE OMBRE — L'acquisto di Eto'o, oltre ai motivi tecnici, ne aveva anche altri due: far dimenticare in fretta Ibrahimovic e dare una dimensione da Champions alla squadra. Finora, la missione è compiuta, con l'aiuto della squadra, solo per la prima parte. La cessione di Zlatan, probabilmente un affare dal punto di vista economico, resta un'ombra del 2009, almeno a livello emozionale. Il "numero uno" della squadra ha scelto di cercare fortuna altrove, e lo si è dovuto accontentare: ora è idolo di Barcellona, e per rimpiazzare lo schema "palla a Ibra" (che, va detto, funzionava quasi esclusivamente in Italia), si è dovuto rimpensare il gioco della squadra. L'idea era quella anche di far dimenticare le sofferenze europee della passata stagione. L'eliminazione col Manchester United (0-0 a Milano, 0-2 in Inghilterra) è stato il momento più duro del 2009, bissato dal doppio recente confronto col Barcellona nel girone di Champions 2009-10: anche qui, nessun gol segnato e una lezione di calcio nella gara del Camp Nou. Nel complesso, un 2009 europeo da dimenticare in fretta. Altra nota negativa la sconfitta in Supercoppa Italiana a Pachino, ad agosto, in una gara storta contro la Lazio. Sul fronte delle prestazioni dei singoli, annus horriblis per Quaresma e Mancini: primi segnali di crisi arrivati già a fine 2008, confermati in toto in quest'annata. Vissuta pericolosamente e al centro delle polemiche per Balotelli: se i cori razzisti ne fanno una vittima del peggior tifo da stadio, atteggiamenti sbagliati e cartellini facili hanno bloccato la sua crescita. Resta il potenziale enorme, da sfruttare appieno nel 2010.

CALCIO, INTER; STANKOVIC: RIPETERE IL 2009, ANNO VINCENTE

Nel primo giorno del mini-ritiro di Abu Dhabi, Dejan Stankovic racconta i suoi auspici per il 2010 dell'Inter: "Spero di ripetere il 2009, annata bellissima e vincente per me e per i miei compagni - ha dichiarato il centrocampista serbo - magari con qualche coppa in più da ricordare. Ci aspetta una seconda parte di stagione molto impegnativa e vogliamo affrontarla al meglio. Lavorare qui, al caldo, ci farà senz'altro bene".

giovedì 27 agosto 2009

Le 38 giornate della nuova stagione di Serie A 2009/2010 con anticipi, posticipi, orari e date

Le prime due giornate verrano disputate entrambe in notturna (inizio ore 20:45). I turni infrasettimanali sono 4: il 23 settembre, il 28 ottobre, il 6 gennaio e il 24 marzo. Le soste per la Nazionale sono previste per il 6 settembre, l'11 ottobre e il 15 novembre. Le pause per festività religiose sono il 27 dicembre e 3 gennaio. Infine, per la giornata in programma il 6 gennaio, c'è un anticipo alle 12:30, un altro alle 15 e infine il programma verrà completato alle 20:45.

domenica 17 maggio 2009

ed è FESTA !!!!

Ibra: "L'anno prossimo vinciamo tutto"


APPIANO GENTILE - Queste le prime e istantanee dichiarazioni di due simboli della vittoria nerazzurra. Zlatan Ibrahimovic con il 17° scudetto sul petto, promette: "L'anno prossimo vinciamo tutto", mentre José Mourinho sorridendo, confida che: "Sono un po' arrabbiato perché la squadra, che secondo me doveva andare a letto, ha deciso di continuare a festeggiare, ma capisco questa loro voglia. Io da parte mia non mi sento ancora un simbolo dell'interismo, per questo c'é ancora tanto da lavorare. Vedremo di farlo l'anno prossimo".

Chievo-Inter 2-2: Crespo e Balotelli in gol

VERONA - A quattro giornate dalla fine della stagione, l'Inter affronta il Chievo in trasferta e cerca un risultato positivo per compiere un altro passo, determinante, verso l'obiettivo finale. Nonostante l'assenza di colui che Josè Mourinho ha definito come il miglior giocatore di questa stagione, Zlatan Ibrahimovic, l'Inter in campo al "Bentegodi" non fa rimpiangere il capocannoniere del campionato e ancora una volta, davanti a circa 10.000 cuori nerazzurri sugli spalti, dimostra di essere squadra. Lo fa con concentrazione e capacità di attaccare, con il ritorno al gol di Hernan Crespo, che apre le marcature dopo 180' secondi di gioco, e una rete da cineteca di Mario Balotelli che permettono ai nerazzurri di conquistare un punto importante e andare avanti con convinzione. PRIMO TEMPO - Con Ibrahimovic squalificato, Josè Mourinho si affida a Hernan Crespo che torna tra i titolari del reparto offensivo nerazzurro accanto a Figo e Balotelli. In difesa Zanetti e Maxwell, affiancano la coppia centrale composta da Cordoba e Samuel, centrocampo a tre con Stankovic, Cambiasso e Muntari che recupera dall'infortunio muscolare. Tra gli avversari, Di Carlo senza Pinzi, squalificato, dà fiducia a Bentivoglio che agirà alle spalle della coppia Pellissier-Bogdani. Atmosfera e clima suggestivo al "Bentegodi", con una bellissima risposta di pubblico da entrambe le parti. Il match ha inizio e dopo 120 secondi, Pellissier guadagna un calcio di punizione dal limite per un fallo di Samuel: sul pallone ci va Marcolini, ma il suo destro è da dimenticare. La risposta dell'Inter non si fa attendere (3'): azione dalla sinistra, taglio molto lungo di Figo che serve Cambiasso il cui tiro a giro viene respinto malamente da Sorrentino, Hernan Crespo ci crede e sulla ribattuta insacca per lo 0-1, tornando al gol che gli mancava da Inter-Roma del 1° marzo scorso. All'8, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Yepes ci prova con un colpo di testa in tuffo, ma Julio Cesar blocca in presa alta. All'11 Inter vicina al raddoppio: da un cross di Balotelli, Figo calcia di prima intenzione verso Sorrentino, ma Frey devia di nuca colpendo il palo e rischiando l'autorete. Al 18' conclusione centrale di Marcolini dalla distanza, Julio Cesar para senza problemi. Al 23' bella palla di Marcolini per Pellissier che si trova solo davanti a Julio Cesar, ma la posizione dell'attaccante gialloblù è irregolare. Il pareggio del Chievo arriva al 27' con un gran gol di Marcolini che, quasi da fermo, ci prova dalla distanza con un pallone preciso all'incrocio dei pali che imparabile dall'incolpevole Julio Cesar che non può far altro che stare a guardare. Minuto 29: Zanetti in corsa sulla fascia sinistra, guadagna l'area, è atterrato da Rigoni, ma per De Marco è tutto regolare nonostante, dalle immagini, il contatto tra il piede del centrocampista e quello sinistro del capitano sia netto, mentre non risulta chiaro se Rigoni tocchi anche il pallone. Una cosa è certa: Javier Zanetti, oggi alla 634esima partita in nerazzurro, capitano dentro e fuori dal campo, non è mai stato protagonista di episodi di simulazione in tutta la sua carriera. Al 33' Pellissier guadagna una punizione per fallo di Cordoba, Marcolini batte di sinistro e ancora il bomber gialloblù, in torsione, indirizza di testa verso la porta, ma la palla è di poco a lato. Al 36' una punizione battuta da Balotelli si trasforma in un tiro insidioso che Sorrentino riesce a respingere con la punta delle dita. Al 40' Rigoni meriterebbe il rosso per il fallo su Balotelli, ma è graziato da De Marco. Il primo tempo, intenso e accattivante, si chiude senza recupero sull'1-1. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni e con il Chievo che crea qualche apprensione alla difesa nerazzurra, salvata per due volte da Cambiasso. Al 4' palla dentro di Stankovic a cercare Figo, ma Sorrentino, in uscita, interrompe l'azione interista. All'8 azione insistita dell'Inter che va vicinissima al gol: Zanetti lancia per Cambiasso che a sua volta prolunga per Crespo, l'attaccante, di tacco, restituisce il pallone al centrocampista argentino che con genialità serve Balotelli il cui tiro sbatte però per due volte sul corpo di Frey. Al 12' Crespo è costretto a uscire dal campo per dei problemi muscolari, e viene sostituito da Julio Cruz. Al 20' arriva il pareggio nerazzurro: gol da cineteca di Mario Balotelli all'altezza del primo palo, coordinazione perfetta dell'attaccante nerazzurro che con un destro perfetto di prima intenzione da posizione defilata trafigge Sorrentino per l' 1-2. La risposta del Chievo arriva al 30' con Luciano: cross di Mantovani dalla sinistra, taglio diagonale per Luciano che agevolato dalla scivolata di Maxwell in marcatura, insacca comodamente per il 2-2. Al 34'ci prova Zanetti con una conclusione potente e centrale bloccata in presa bassa da Sorrentino. Al 40' viene ammonito Julio Cruz che diffidato, salterà Inter-Siena. Dopo 4' minuti di recupero Chievo-Inter si chiude sul 2-2. Nerazzurri a 78 punti in classifica, Milan a 70.

domenica 3 maggio 2009

Ibra risolve fra gli sbadigli: Inter a più dieci


Ibrahimovic-Lazio 2-0. In una serata grigia fa e disfa tutto lui: sigla un eurogol e poi ricama il raddoppio per Muntari. Via libera sulla strada del diciassettesimo scudetto o anticamera di una nuova via crucis nerazzurra? Con i fantasmi del 5 maggio (la disfatta interista per antonomasia firmata, guarda a caso, dalla Lazio) sventolati in faccia a Mourinho da tutta l’Italia? Il verdetto al campo, in questo indecifrabile Inter-Lazio che fornisce un antipasto suggestivo ed enigmatico al trentaquattresimo turno di campionato. Con il Milan spettatore interessato da Catania, dove i rossoneri, a 7 punti dai cugini, scenderanno in campo domani.A Mou per dormire su due guanciali servono tre punti, e il tecnico portoghese, costretto a rinunciare allo squalificato Balotelli, si affida all’inedito tandem Ibrahimovic-Mancini. Rispolverato anche Santon sulla fascia destra. Nella Lazio Delio Rossi vara l’originale tridente Del Nero-Zarate-Rocchi. Centrocampo composto da Brocchi. Ledesma e Matusalem. C’è chi sostiene che la Lazio, la squadra più schizofrenica di questo campionato, non coltivi ormai vere e pressanti motivazioni da qui alla fine della stagione. Lontana dalla zona Uefa, al riparo da qualsiasi brutta sorpresa che possa risucchiarla dalle retrovie, la formazione di Rossi può giocare a mente libera e senza pensieri. E, con la forza della serenità, argina molto bene l’Inter, attaccando i nerazzurri a centrocampo e impedendo alla squadra di Mourinho di esprimere il suo gioco. Gli interisti non riescono a far girare la palla, e si affidano più che altro alle invenzioni estemporanee di Ibra. Buono, viceversa, il palleggio dei biancocelesti, che arrivano spesso dalle parti di Julio Cesar senza riuscire a incidere. Per vedere la prima palla gol bisogna andare al 22’, quando è Ibrahimovic (guarda un po’) a sfiorare il gol con una deviazione aerea su assist vellutato di Figo: palla che sfila di poco a lato. Replica biancoceleste con una sassata su punizione di Kolarov dalla distanza al 27’: Julio Cesar accompagna la sfera che si spegne lemme sul primo palo. Gara che si vivacizza nel finale: Lazio spumeggiante e brillantissima nelle sue rapide combinazioni e verticalizzazioni palla a terra, Inter pericolosa con un assist al bacio di Ibra per la testa di Muntari che da centro area, al 31’, incorna in modo sbilenco. La Lazio però riparte benissimo, e Zarate fa ammattire i difensori nerazzurri: dopo uno slalom travolgente dell’argentino Julio Cesar deve impegnarsi a deviare in corner la sventola dell’attaccante biancoceleste, indirizzata sotto la traversa, al 36’. In conclusione, Lazio migliore sul piano del gioco, inter tecnicamente e agonisticamente rivedibile. Nel secondo tempo Inter sempre compassata, Lazio addirittura arrembante. Al 48’ Kolarov è stoppato magistralmente da Zanetti dopo una lunga sgroppata alle soglie dell’area nerazzurra, poi è Zarate che nell’uno contro uno con Samuel, in una percussione tambureggiante, si lascia indietro il pallone e lo perde sul più bello. Nel vuoto pneumatico del gioco dell’Inter chi è che, con un guizzo isolato, poteva accendere improvvisamente la luce e sbloccare la partita? Naturalmente il “Genio” della lampadina Zlatan. Al 58’ lo svedese, non appena riesce a ritagliarsi un po’ di spazio fra le maglie della difesa ospite, fa tutto da solo: parte palla al piede dalla tre quarti di sinistra, punta due avversari, si accentra verso il dischetto ed esplode un destro spaventoso incrociato indirizzato sul secondo palo. La staffilata trafigge inesorabilmente Muslera, vanamente proteso in tuffo. La partita dell’Inter è tutta qui. O quasi. Ibrahimovic-Lazio 1-0. Tanto che poco dopo lo stesso Ibra, in vena di concessioni nei confronti dei suoi colleghi e di regali per la platea di San Siro, pensa bene di inventarsi pure il raddoppio con il quale congelare la partita. Con un’intuizione folgorante lancia mirabilmente Muntari nello spazio fra tre avversari biancocelesti: il tocco filtrante è da mille e una notte. Facilissimo poi per il ghanese battere Muslera da pochi metri sul primo palo. Raddoppio e tutti a casa. La Lazio non reagisce e si sgonfia, l’Inter amministra e fa accademia. Copione già visto e rivisto dopo che i nerazzurri sbloccano il risultato a San Siro. Il match si fa soporifero e si va avanti per pura forza d'inerzia. Il livello di agonismo sul rettangolo verde è da dopolavoro ferroviario. A testimonianza ed ennesima riprova che nel pallone (e in Italia in particolare) le motivazioni fanno veramente la differenza. C’è il tempo solo per l’ennesimo siluro dalla distanza dell’ingordo Ibra, sventato con bravura in tuffo dall’ottimo Muslera. Poi Tagliavento fischia la fine, mandando in cavalleria un match di cui in pochi si ricorderanno. Ma l’Inter è 90 minuti più vicina al suo tricolore. Con tanti saluti al Milan, che domani dovrà accontentarsi del bel mare di Catania.

sabato 2 maggio 2009

Napoli-Inter 1-0 "Domenica Sportiva "

Tim Cup: Inter fuori, grazie lo stesso

Con un pensiero che vola alle rimonte storiche di cui l'Inter, nel passato, si è resa protagonista contro il Verona prima (stagione 1984/'85, da 0-3 a 5-1 dopo i tempi supplementari), e la Roma poi (1981, quarti di finale di Tim Cup, andata 4-1 per i giallorossi, ritorno 3-0 per i nerazzurri), i nerazzurri, stasera, scendono in campo allo stadio 'Giuseppe Meazza' con la ferma convizione di poter ribaltare il risultato della gara di andata contro la Sampdoria. Josè Mourinho chiedeva alla sua squadra di andare in gol prima degli avversari e l'Inter lo ha fatto dopo 27 minuti di gioco con un magnifico destro al volo di Ibrahimovic che nel corso dei 90' ha colpito due volte il palo. Nel calcio nulla è impossibile, l'Inter stasera ha provato a darne la conferma, ma la grinta nerazzurra non è bastata.

PRIMO TEMPO - 'Giocherà la migliore Inter', aveva dichiarato Josè Mourinho alla vigilia del match e stasera l'allenatore nerazzurro schiera un'Inter offensiva con un tris d'attacco formato da Cruz, Ibrahimovic e Balotelli. Dietro le tre punte, centrocampo inedito con Santon e Maxwell esterni, Vieira e Zanetti centrali. Davanti a Julio Cesar, difesa a tre con Cordoba, Materazzi e Burdisso. Ad attendere i nerazzurri in campo un clima tutt'altro che primaverile, 40.000 cuori nerazzurri, 9.000 giovanissimi tifosi interisti e più di 12.000 doriani. Dopo 9 minuti di gioco Cassano atterra Balotelli, la punizione successiva è battuta da Ibrahimovic che di potenza mira Castellazzi che para in tuffo. La Sampdoria risponde un minuto dopo (10') con Cassano che serve una palla gol a Sammarco, ma Julio Cesar risponde brillantemente deviando con i piedi. Al 18' bel dialogo in contropiede tra Maxwell e Ibra che viene chiuso dalla difesa doriana al limite dell'area. Al 25' da un calcio d'angolo battuto da Balotelli, Materazzi sfiora il vantaggio con un colpo di testa all'incrocio dei pali di poco fuori. Il gol nerazzurro arriva due minuti dopo (27') con Ibrahimovic che allunga di testa per Cruz, l'argentino stoppa di petto e restituisce la palla al compagno che con un destro al volo non lascia scampo a Castellazzi. L'Inter è strabiliante e dopo 60 secondi sfiora il raddoppio ancora con l'attaccante svedese che con un colpo di testa mette in difficoltà il portiere blucerchiato che smanaccia un po', ma all fine blocca la sfera. Al 37' Ibrahimovic da lezioni di calcio, con uno splendido pallonetto morbido che, però, sbatte contro il palo. Al 46' Ibra raccoglie la punizione di Balotelli e in girata acrobatica cerca la porta di Castellazzi, ma il tiro è alto sopra la traversa. Al 48' Santon è atterrato al limite dell'area, Ibra batte la punizione da circa 23 metri, ma il lancio si infrange sulla barriera. Al 50' splendida azione del tridente d'attacco nerazzurro: Balotelli serve Ibra, lo svedese si scatena e in girata prolunga per Cruz che, posizionato sotto porta, ci prova di testa sfiorando il raddoppio. Dopo 5' il primo tempo di Inter-Sampdoria si chiude sull' 1-0.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con Chivu al posto di Cordoba. Al 4' Ibra si supera cercando il gol nell'angolo all'incorcio dei pali con un diagonale violento, ma la palla termina sul fondo. Al 9' doppio cambio nelle file nerazzurre: fuori Cruz e Vieira, dentro Crespo e Cambiasso. La Sampdoria prova a prendere coraggio e all'11^ Palombo tenta il tiro da fuori area che termina alto. Al 12' su un calcio d'angolo di Balotelli, Raggi si disinteressa completamente del pallone per indirizzarsi su Materazzi che viene vistosamente trattenuto dal difensore doriano, ma per Orsato non è rigore. Al 15' Crespo sfiora il gol con una girata di sinsitro al volo. Al 19' nerazzurri salvi grazie a Julio Cesar che salva ancora con i piedi uno scatenato Cassano che, dopo aver saltato due avversari, viene poi neutralizzato dal portiere nerazzurro. Al 30' Julio Cesar in uscita sull'angolo battuto da Palombo, non può nulla sul tiro di Campagnaro salvato in extremis, sulla linea da Maxwell. Al 37' Del vecchio, appena entrato al posto di Cassano, prova la conclusione dalla distanza parato in due tempi da Julio Cesar. Al 40' lampo di Ibra che si inserisce Cambiasso appoggia di testa per il genio che si inserisce nell'azion e e calcia un razzo che si alza di un soffio sopra la traversa. Due minuti dopo ancora una traversa di Ibra, la palla rimbalza a terra ma Burdisso non riesce a ribadire in rete. Al 49' Orsato espelle Materazzi, l'Inter chiude la gara in dieci e saluta la Tim Cup.

Juventus - Inter 1-1 All Goals & Highlights

Juventus-Inter 1-1: Balotelli in gol

E' passato esattamente un secolo dal primo derby d'Italia, ma Juventus-Inter del 18 aprile 2009 ha davvero qualcosa in più, proprio come dichiarato alla vigilia da Josè Mourinho: è la sfida che può lasciare i bianconeri aggrappati a una speranza o permettere ai nerazzurri di sorpassare un ostacolo difficile in vista dell'obiettivo finale, o più semplicemente la sfida tra prima e seconda in classifica, tra due squadre che si contendono un campionato che dice +10 per i nerazzurri a 7 giornate dalla fine. C'è chi non firma per il pareggio e cerca i tre punti per la classifica, per ribadire una forza psicologica dimostrata da nove mesi a questa parte, c'è poi chi vuole vincere almeno per l'onore. Il risultato non accontenta nessuno, o meglio, accontenta l'ambiente juventino che festeggia un pareggio come fosse la più importante delle vittorie, non acconte l'Inter che, da assoluta padrona del campo, vede sfumare un gol fatto sulla linea di porta e deve rinunciare a un rigore nettissimo su Ibrahimovic che avrebbe potuto chiudere tutti i giochi. Ma, si sa, all'Inter piace giocare.
PRIMO TEMPO - Juventus-Inter è soprattutto la sfida tra i due portieri migliori al mondo: Buffon contro Julio Cesar, al rientro dopo l'infortunio rimediato con la nazionale brasiliana. Davanti al numero 12 nerazzurro, c'è un' Inter rivoluzionata nel modulo con la difesa composta da Zanetti che celebra la sua 100esima partita consecutiva in serie A da terzino destro, Chivu a sinistra, Cordoba e Samuel al centro. A centrocampo, Cambiasso resta arretrato rispetto al poker composto da Figo, Stankovic, Muntari e Balotelli. Unica punta Zlatan Ibrahimovic. La Juventus si affida a Legrottaglie, Zebina, Chiellini e Molinaro sulla linea difensiva. I quattro del centrocampo sono Molinaro, Tiago, Poulsen e Nedved, mentre il tandem d'attacco è formato da Del Piero e Iaquinta. In campo questi protagonisti, sugli spalti il tutto esaurito. Grande intensità nei primi minuti del gioco, al 2' Figo offre un cross che trova la testa di Balotelli, ma la palla scappa via. Un minuto dopo il portoghese è ammonito da Farina per un fallo a gamba tesa su Molinaro. Al 5' Marchionni raccoglie l'invito di Nedved, calcia al volo in porta ma la palla termina alla sinistra di Julio Cesar. Al minuto 8, Ibrahimovic in velocità crossa per Figo in posizione centrale, ma è chiuso da Chiellini che devia in calcio d'angolo. Al 10' l'Inter è praticamente in vantaggio salvo un clamoroso salvataggio sulla linea di porta di Tiago: Balotelli si beve la difesa avversaria, salta anche Buffon in uscita, calcia in porta ma la palla è deviata dal centrocampista portoghese a pochi centimetri dalla linea bianca. Al 22' per due volte Del Piero si fa vedere dalle parti di Julio Cesar con tiri-cross deboli che non creano problemi al portiere nerazzurro. Al 23', da una punizione di Balotelli, Ibra fa sponda per Samuel che calcia in girata con il sinistro ma la palla è alta. Al 25' e al 27', perfette le chiusure del capitano interista su Molinaro lanciato a rete e di Chivu su Marchionni. Al 28' Nedved favorisce l'inserimento di Iaquinta che calcia in rete, ma Samuel devia in angolo. Al 30' Julio Cesar dimostra la sua grandezza con un'uscita perfetta su Marchionni, evitando il tiro dell'esterno presentatosi da solo davanti alla porta interista. Al 34' Balotelli crossa dalla destra, Stankovic s'inserisce e di prima intenzione calcia alto. Al 37' Figo sfiora il gol: dopo essersi liberato di tre avversari, arriva davanti a Buffon che esce a valanga anticipando il portoghese. Al 43' punizione da posizione pericolosa di Del Piero che calcia direttamente in porta, ma trova Julio Cesar pronto a respinge con i pugni. Dopo un minuto di recupero, squadre a riposo sullo 0-0. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni e con l'Inter che si presenta davanti a Buffon con un tiro potente di Stankovic ben servito da Ibrahimovic. Al 12' punizione di Balotelli dalla sinistra, stacco imperioso di Ibrahimovic di testa ma Buffon para. Un minuto dopo Del Piero su punizione chiama in causa Julio Cesar che para in due tempi. Al 16' occasionissima per l'Inter: tacco di Balotelli per Chivu, cross dalla sinistra del rumeno per Muntari che non arriva sulla palla di un soffio. Il tanto atteso vantaggio nerazzurro arriva al 19': Ibra in contropiede serve Muntari che mette in mezzo per l'inserimento di Balotelli, l'attaccante diciottenne raccoglie l'invito e con estrema freddezza, calcia di destro non lasciando scampo a Buffon. Al 25' la Juve cerca di reagire con Marchionni che, servito da Iaquinta, prova il tiro ravvicinato dal primo palo ma Julio Cesar si oppone. Dal 31' Juventus in dieci. Farina, infatti, estrae il rosso diretto verso Tiago autore di due bruttissimi falli ravvicinati prima su Muntari e poi su Balotelli. Al 33' destro di Stankovic dal limite, Buffon salva il risultato deviando a mano aperta sopra la traversa. Al 43' Ibra, dopo un'azione personale, serve Cruz che con un pallonetto cerca la porta ma Buffon devia in angolo. Al 46' all'Inter manca un rigore: Ibra è nettamente trattenuto e atterrato in area da Legrottaglie, ma per Farina è tutto regolare. Sullo scadere la partita cambia volto, arriva il gol, quello dell'orgoglio juventino, nonostante l'Inter non lo meriti: da un calcio d'angolo di Giovinco, Grygera lasciato solo batte Julio Cesar per l'1-1. Il match si chiude dopo 5 minuti di recupero. I nerazzurri mantengono invariato il vantaggio in classifica e vanno a quota 74 punti. Ma, nonostante il risultato, può ribadire con ancora più forza che l'Inter merita di vincere questo campionato.

mercoledì 1 aprile 2009

Clamoroso... ANCELOTTI al Real Madrid... con Pato e Kaka...

E' da tempo che girano strane voci sul futuro di Ancellotti...un anno fa fu invitato a Parigi da Abramovich, dove incontrò il patron del Chelsea, ma poi il magnate russo scelse Felipe Scolari. Ma Ancellotti restò, probabilmente convinto di poter essere competitivo… Scudetto e UEFA… questi erano gli obbittivi della società dichiarati dallo stesso Galliani. Ma poi gli acquisti Ronaldinho e Beckham… acquisti sicuramente prestigiosi, ma che non rientrano nelle prime scelte di Carletto, almeno il brasiliano. E’ di pochi giorni fa lo sfogo dell’allenatore rossonero, in occasione di una partita con i vincitori di uno dei tanti sponsor, la BWIN. Carletto chiede una attaccante di perso, sperando comunque nel ritorno di Boriello, un centrocampista, magari in sostituzione di Ambrosini, sempre più vicino alla Juve e un difensore, sperando non arrivi un altro Senderos. Dopo le ultime dichiarazioni di Galliani il clima sembra più sereno, tutti sono tornati ai propri posti. Ma è di poche ore fa la notizia clamorsa che vede Ancellotti al Real Madrid con Kaka e Pato !!! il tutto per Ancellotti 8,5 mil di euro + obbittivi, Kaka 8,5 mil di euro + completa gestione dell’immagine al giocatore + obbiettivi, Pato 7,5 + il 50% della gestione dell’immagine + obbiettivi. A questo punto ci si domanda come si possa rifiutare una offerta del genere ?? inoltre pare che già nei giorni scorsi, in occasione della partita della nazionale, alcuni dirigenti del Real avrebbero discusso i primi accordi con i due giocatori. A questo punto il gioco è fatto manca solo l’ufficialità !!!

Il procuratore di Ibrahimovic: "Zlatan non lascerà l'Inter. Maxwell sì"

La stampa spagnola si è scatenata: Ibra al Barça, anzi: finirà al Real Madrid. Ma il procuratore-manager di Zlatan Ibrahimovic Mino Raiola, ai microfoni della radio romana Radio Radio, fa chiarezza sul 'caso Ibra': "Qui si parla di convincere Ibrahimovic a restare ma nessuno ha detto che va via - sbotta - Stanno facendo tutto loro, io non sono un ostacolo, il mio unico interesse è quello del mio giocatore".

Su quelli che potranno essere i dialoghi tra Mourinho, Moratti e il giocatore, Raiola spiega che il tecnico portoghese "ha tutto il diritto e dovere di fare quello che deve fare ma non c'è ragione per incontrarci. Moratti ha ragione quando dice che stiamo dando l'esca ai giornali, ai media per andare avanti su una storia che non esiste. Appena diciamo una cosa io, Zlatan o Mourinho, in Italia non si parla più di calcio". L'agente ribadisce che "non ci sono problemi, il giocatore ha un ottimo rapporto con Mourinho e con la società, è deluso per la Champions ma non ha detto che va via o cosa. Di cosa dovremmo parlare? Delle cose che scrivono i giornali?".

Moratti, però, non ha nascosto che di fronte a una grossa offerta potrebbe
pensarci: "Tutto ha un prezzo, è evidente, ma non è un problema", commenta Raiola, indispettito invece dalle parole del presidente nerazzurro sulle presunte richieste economiche che lo stesso agente avanzerebbe per il suo assistito ogni estate. "Questa è una cosa che mi irrita - dice ancora Raiola - Mai chiesto soldi, non abbiamo mai chiesto né rinforzi né soldi, mai, mai e mai, ve lo posso garantire e chi dice il
contrario è un bugiardo".
Resta un fatto: Ibrahimovic ha già firmato 3 contratti da quando è all'Inter ed è attualmente il giocatore più pagato al mondo (per dare un'idea, guadagna il doppio dei 5,5 milioni l'anno di Leo Messi al Barcellona).

Se quello di Ibrahimovic non è un caso, lo stesso non puo' dirsi di Maxwell. "E' strano che si parli di Ibra e nessuno di Maxwell che invece ha detto che vuole andare via - sottolinea il procuratore dell'esterno brasiliano - Mourinho ha detto che non gioca perché è esploso Santon? Il problema è che con Mourinho o sei Zlatan e ti porta
pure a casa, altrimenti sei morto e non è giusto. Il rapporto tra Mourinho e Maxwell è finito e al tecnico non importa". Il futuro del brasiliano, insomma, è altrove. "Dove? Può andare dove possiamo trovare un accordo, Milan, Barcellona - dice - Hanno detto che al Milan non lo vendono? Non è una decisione dell'Inter ma del giocatore, risolveremo il contratto, pagheremo quello che c'è da pagare. La Juve? Non ho avuto
offerte concrete da nessuno ma credo che tutte le grandi squadre riconoscano il valore di questo giocatore", conclude Raiola.

domenica 22 marzo 2009

CALCIO, INTER; BARESI: IMMOTIVATA ESPULSIONE A MOURINHO

Beppe Baresi, allenatore in seconda dell'Inter, spiega le motivazioni che hanno spinto Mourinho a disertare le interviste del dopo gara di Inter-Fiorentina. "Non si è capito il motivo della sua espulsione e l'arbitro ha deciso di lasciare Mourinho fuori da interviste. Non ha fatto nulla di particolare". Italia contenta per eliminazione Inter? "La maggior parte, juventini e milanisti, anche se italiani, - ha aggiunto Baresi - hanno avuto piacere".

giovedì 12 marzo 2009

Manchester United - Inter: le pagelle

JULIO CESAR 7 - Non può nulla sui due gol, è strepitoso nel primo tempo su O’Shea e nel finale evitando a più riprese il tre a zero.
MAICON 6 - Ferguson lo blocca come all’andata, obbligando a fare il difensore, senza aver modo di scendere sull’out con frequenza.
CORDOBA 6 - Avere accanto Samuel lo aiuta non poco. Preciso, peccato per l’attimo di indecisione sul gol di Ronaldo.
SAMUEL 7 - The Wall è il migliore dei quattro dietro. Partita priva di imperfezioni, ad essere pignoli è poco preciso su un cross nell’unica occasione in cui scende sulla sinistra.SANTON 6,5 - Il ragazzo c’è e questo lo sanno ormai tutti. La coppia di sinistra Santon-Balotelli è quasi coetanea di Giggs, ma loro son due ed il gallese è soltanto uno. Questo fa capire come i due siano il futuro dell’Inter (e non solo) in quel settore. Ma il presente è ora e stasera passano quelli con la maglia rossa. Santon non soffre di alcun timore reverenziale e specie nel secondo tempo è di gran lunga più incisivo del pluridecorato Maicon.
STANKOVIC 6,5 - Solo un tempo per il serbo, ma basta e avanza per la piena sufficienza. Non al meglio, sfiora il gol con un bellissimo destro di controbalzo e non è intimorito dal palcoscenico importante, zittendo i critici che lo accusano di scarsa personalità. Uscire non lo entusiasma, ma è lui il sacrificato per la seconda punta (dal 13’ s.t. ADRIANO 6,5 - Il palo gli nega il gol, ma la prestazione del brasiliano è incoraggiante. I soliti dietrologi si scaglieranno contro Mourinho per non averlo schierato dal primo minuto, noi siamo con lo Special One e accettiamo le sue decisioni. L’Imperatore entra al momento giusto, se avesse trovato subito il gol, come meritava, probabilmente staremmo parlando di un’altra gara. O forse no).
VIEIRA 4,5 - Scivola in occasione del primo gol. E’ una lenta ballad in una gara dai ritmi elevati. Il suo recupero dà centimetri e peso, ma il francese risulta stucchevole. La sostituzione è obbligata (dal 1’ s.t. MUNTARI 5 - Esce Vieira ma non si migliora di molto: il ghanese ripresenta i soliti problemi temperamentali. Forte coi debole, debole coi forti, brutto dare delle etichette ma il vecchio detto sembra calzargli a pennello. Inconsistente).
CAMBIASSO 6 - Sfaccettature della lingua italiana: nel primo tempo è “ordinato”, nel secondo risulta invece “compassato”. Modi diversi per dire la stessa cosa: Cambiasso per girare al meglio ha bisogno di due pitbull che lo fiancheggiano, per permettergli di orchestrare il gioco ai suoi ritmi. Stasera il centrodestra latita ed il Cuchu ne risente.
ZANETTI 5,5 - Lotta ma non affonda. Dovrebbe dare la carica ma non si vede nei momenti decisivi.
BALOTELLI 7 - O’Shea non lo vede mai ed il fatto che arrivi immacolato all’intervallo non depone a favore di Clark. Mario affronta la gara nella beata incoscienza dei suoi anni, impressionando Sir Ferguson, che farebbe carte false per portarlo stabilmente all’Old Trafford. Non tira mai in porta, ma è la principale variante al default interista. Esce quando il suo animus pugnandi ha raggiunto il livello di guardia (dal 25’ s.t. FIGO 5: è più vecchio di Giggs di un solo anno ma sembra suo nonno. Figo è in pensione da giugno scorso, qualcuno lo dica a Mourinho).
IBRAHIMOVIC 6 - Non è un “coniglio bagnato”, ma è un fatto che non incide nemmeno stasera. Certo, sfortunato lo è di sicuro, tuttavia la realtà parla di zero gol in 180 minuti anche per lui. Sfigato? Incapace? Buona la prima più che la seconda, sicuramente. Ibrahimovic rischia di segnare in 3 occasioni, purtroppo per l’Inter il rischio è sventato più per fortuna che per bravura di Van Der Sar. Sfortunello.
MOURINHO 5,5 - Giusto lo schieramento iniziale, Vieira a parte. Questa eccezione non è poco, perchè il francese - bacchettato in più di una occasione nelle scorse settimane proprio da Mou - non ne imbrocca una ed è lo sfortunato protagonista del vantaggio dei Diavoli. Mourinho sbaglia anche ad insistere su Figo (ma Mancini è proprio così scarso??), arrivato in fondo al viale del tramonto. Per il resto è stucchevole il perseguire nella polemica dal titolo “la stampa italiana mi odia”. L’Inter è fuori e non per colpa della carta stampata. Le colpe sono da attribuirsi alle gare con Werder e Panathinaikos che l’hanno portata al secondo posto in un girone eliminatorio molto facile e l’hanno costretta a giocare contro il Man Utd del nemico-amico Alex Ferguson. Perdere contro di loro ci sta, l’onore delle armi è guadagnato, risultando tuttavia mero palliativo per un vincente. O presunto tale??? Parola al campionato, perchè il passaporto europeo anche quest’anno è scaduto in anticipo.

Serie A: Genoa- Inter 0- 2


Genoa-Inter 0-2 (0-1) nel secondo anticipo della 27/a giornata di serie A. Reti di Ibrahimovic nel primo tempo, di Balotelli nella ripresa. Parte forte il Genoa con Thiago Motta ma gia' al 2' l'Inter va in vantaggio con Ibra, che supera Rubinho con un pallonetto. L'Inter perde per infortunio Materazzi e Burdisso mentre Julio Cesar salva su Biava. Nella ripresa il Genoa spinge alla ricerca del pari ma al 61' i nerazzurri chiudono la partita con Balotelli servito da Ibrahimovic.

TIM CUP: SAMPDORIA - INTER

La Sampdoria ha battuto l'Inter 3-0 nella semifinale di andata di Tim Cup. Al Luigi Ferraris decidono l'incontro Antonio Cassano, abile a superare Toldo con un pallonetto al nono del primo tempo, e Giampaolo Pazzini, autore di una doppietta (al 30' e al 42'). Dal 15mo minuto della ripresa la Samp rimane in 10 per l'espulsione di Gastaldello per doppio giallo, ma i nerazzurri non riescono ad approfittare della superiorita' numerica. Serata decisamente no anche per Mario Balotelli, costretto a lasciare il campo dopo aver colpito il palo della porta di Castellazzi mentre saltava per tentare di colpire la palla di testa. Polemiche per un rigore non assegnato ai blucerchiati per un fallo commesso da Toldo su Pazzini.

La gara di ritorno e' in programma allo stadio Meazza il 22 di aprile

venerdì 27 febbraio 2009

CHIVU "OK PARI IN COPPA, ORA C'E' LA ROMA"

"Ottimismo? C'e' sempre stato, adesso ancora di piu' perche' un pareggio contro di loro non e' male. Ce la giocheremo tutta a Manchester, sapendo che quest'anno a noi e' andata meglio nelle partite giocate fuori casa". Il difensore dell'Inter Cristian Chivu in una intervista all'interno di "Special100one", la rubrica di SkySport dedicata alla societa' nerazzurra, torna sulla sfida di andata di Champions contro il Manchester. "Siamo una grande squadra che puo' affrontare anche una partita come questa contro il Manchester United. Cosa serve per qualificarci? Serve fare gol, serve non prendere gol, servono tante cose per raggiungere una qualificazione del genere, ma abbiamo le carte in regola per andare li' a giocarcela. Sembravamo bloccati all'inizio? Si', ma a calcio si gioca in due e bisogna riconoscere i meriti dell'avversario. Soprattutto in quei primi 30 minuti sono stati bravissimi, hanno creato, noi non riuscivamo a trovare gli spazi, pero' poi ci siamo ripresi e, soprattutto nel secondo tempo, siamo riusciti a fare di piu'. Cosa mi ha impressionato di piu' del Manchester United? A me non fa impressione niente e nessuno. Sappiamo che abbiamo incontrato una grande squadra, con grandissimi giocatori e un grandissimo allenatore". Chivu ha gia' giocato all'Old Trafford con la Roma. "Si sa che si va ad affrontare una grande squadra, davanti a 80mila persone, non e' mai facile, soprattutto in quello stadio cosi' 'attaccato', ma siamo tutti abituati a giocare queste partite e andremo li' a giocarcela. Se hanno un punto debole? Tutte le squadre ce l'hanno - spiega Chivu - Il calcio e' giocato da uomini e non esiste un uomo perfetto. Come ha reagito Mourinho? Dopo la partita non l'ho visto. Ieri abbiamo avuto una giornata di riposo e oggi ci siamo visti poco. E' vero che l'Inter sbaglia le partite di coppa rispetto a quelle di campionato? No, non penso. Andiamo in campo per vincere, ma a volte l'avversario ci puo' mettere in difficolta', nel nostro campionato, come in Champions League. Calcio italiano inferiore a quello degli inglesi? Il calcio italiano non e' inferiore a nessun altro campionato". Intanto c'e' da pensare al campionato e alla sfida con la Roma: "L'11 marzo e' lontano, in mezzo abbiamo le semifinali della Coppa Italia, poi avremo due giorni per pensare al Manchester. Ci sara' il mister che ci pensera' di piu' e che in quei tre giorni ci dira' quello che dobbiamo fare".

domenica 22 febbraio 2009

Biglietti Inter - Manchester United

Inter - Manchester United
Ottavi di Finale di Champions League24 Febbraio 2009

http://www.seatwave.it/biglietti-inter-manchester-united/stadio-san-siro-tickets

...PER GLI ULTIMI BIGLIETTI PROVATE QUI !!! forse è rimasto qualche cosa !!!

Bologna Inter 1-2

DOMINIO ASSOLUTO !!!!!!!!!!!

24 Giornata: Inter - Milan 2 - 1

Inter-Milan 2-1


15 FEB - L'Inter domina ma non chiude il risultato e soffre nel finale prima di portare a casa il 2-1 nel derby che chiude il 24mo turno. Dopo un inizio con occasioni per entrambe le squadre nerazzurri in cattedra. Apre le marcature Adriano al 29' con un colpo di testa viziato da un tocco con un braccio. Il raddoppio e' di Stankovic al 43'. Nella ripresa il Milan si sveglia, accorcia con Pato al 26' ma nonostante la pressione non riesce a pareggiare. L'Inter ha 9 punti sulla Juve.

sabato 14 febbraio 2009

...15 febbraio E' DERBY

A poche ore dal derby che può chiudere il campionato (se vince l’Inter), riaprirlo (se vince il Milan) o tenerlo socchiuso (se esce un pareggio) per la Juventus.A Milanello si lavora contro il tempo, ma il recupero di Kakà e soprattutto quello di Nesta sembrano impossibili. La novità è che nel pomeriggio è tornato a correre Rino Gattuso, ma ovviamente non si parla di derby. Bruciando tutte le tappe, potrebbe rientrare a metà aprile. Ci sono due fronti aperti in casa rossonera. Uno è quello di Ancelotti, l’altro è quello di Beckham. La situazione del tecnico, dopo le critiche di Galliani e le risposte del diretto interessato su “La Stampa” («Noi non abbiamo giocatori di peso davanti e contro difese chiuse andiamo in difficoltà»), verrà esaminata dopo il derby. La trattativa di Beckham è invece nella fase finale e dal Milan in questo momento filtra un certo ottimismo. Anche Bruce Arena, tecnico dei Galaxy, ha parlato dell’inglese come un ex: «A calcio si gioca in 11, con o senza Beckham».Nell’intervista al quotidiano torinese, Ancelotti ha risposto anche a Mourinho («le sue frasi sul Milan non mi fanno né caldo né freddo e io non critico mai pubblicamente i giocatori»), così da accendere ancora di più la sfida di domenica prossima. I dubbi di Mourinho sono legati alle condizioni di Samuel che non ha giocato con l’Argentina a Marsiglia e rientrerebbe nel derby dopo una sosta di oltre un mese (si era infortunato il 5 gennaio in Inter-Sampdoria) e a quelle di Stankovic che invece ha giocato troppo (una partita e mezzo) nella breve tournée della Serbia a Cipro. Per i due, decisione rinviata a sabato pomeriggio.

domenica 8 febbraio 2009

LECCE - INTER 0-3

LECCE, 7 febbraio - Niente. Neanche un 3-0 tondo tondo e la più bella Inter degli ultimi tempi riescono a strappare un sorriso a Josè Mourinho. E scattano le proteste per un rigore non dato e che poteva portare i nerazzurri sul 2-0 già prima della fine del primo tempo. Oltretutto con un cartellino giallo per Ibrahimovic per simulazione. «Non era rigore?» esordisce il tecnico dell'Inter davanti alle telecamere di Sky, 'colpevoli' per lui di non aver riproposto l'episodio. «Con noi è così, certe cose poi si dimenticano. Sono stato squalificato due settimane fa per aver detto la parola "paura" all'arbitro, adesso uso la parola "strano". È strano che vengano date tre giornate ad Adriano, che ci fosse un rigore per noi con il Torino e un altro con il Lecce che poteva essere decisivo e invece siamo rimasti in pericolo fino alla fine». IBRA - Quella parola buttata lì, strano, nel tentativo di ricevere spiegazioni. «È strano anche che Ibra per questo prenda un cartellino giallo in un momento importante del campionato. Forse qualcuno può dirmi perchè non è stato dato questo rigore nè quello con il Torino quando loro erano sull'1-0 domenica scorsa. Strano perchè succede in due partite consecutive. Ma che cosa ci posso fare? Devo solo continuare a lavorare e ad andare avanti». COMPLIMENTI - Poi ecco l'analisi della gara della sua squadra. «Abbiamo fatto una grandissima partita, prima di andare in campo ho detto ai giocatori che è difficile segnare nel primo minuto ma è più facile dimostrare nei primi minuti che si vuole vincere la gara. Ho avuto - spiega Mourinho - la stessa impressione che ho avuto con il Catania: ho visto uno spirito importante e una grande concentrazione. Sono soddisfatto per i tre punti e per come la squadra ha reagito alla brutta prova della settimana scorsa». BALOTELLI SALTA IL MILAN - Alla luce dei fatti, la sua idea di schierare Ibrahimovic come unica punta gli ha dato ragione. «Sono i giocatori che fanno il modulo buono oppure scarso, con questo atteggiamento visto in campo è tutto più facile. Senza Adriano potevo giocare con Crespo o Balotelli ma pensavo che Figo e Stankovicovic potessero trovare spazio fra le linee e a Ibra piace giocare sulle fasce specialmente fuori casa. Adriano ritorna nel derby, forse anche Cruz ma perdiamo Balotelli. In questi pochi minuti a fine gara ho voluto dargli fiducia e dimostrare che siamo tutti dietro a lui per incoraggiarlo ma è arrivato questo cartellino giallo che gli impedirà di giocare con il Milan». Il messaggio però è stato lanciato, non ci sono più polemiche o scontri. «Io non sono diverso da quelli che lo reputano un ragazzo con un grandissimo potenziale, deve diventare un giocatore maturo, ha grande intelligenza tattica: voglio aiutarlo e questo per lui può essere importante». E alla fine arriva anche una battuta: «È un peccato che non possa essere con noi contro il Milan, ma almeno nella conferenza stampa non dovrò parlarne!». Impossibile non pensare al vantaggio sul Milan nella settimana che precede il derby. «Per noi è un privilegio giocare una partita così importante con questo vantaggio. Stiamo sempre meglio noi di loro...».

Coppa Italia, l’Inter il 4 marzo

La Lega Calcio ha fissato la data della partita di andata della semifinale di Coppa Italia: Sampdoria-Inter si giocherà a Marassi il 4 marzo, alle ore 20.45. La data della gara di ritorno , invece, deve ancora essere fissata. Il 3 marzo, alle 20.45, all’Olimpico, si giocherà l’andata dell’altra semifinale, Lazio-Juventus.

La Sampdoria si troverà ad affrontare, come più volte è accaduto in questa stagione, sette partite in 22 giorni. Il tour de force inizierà il 15 febbraio con Juventus-Sampdoria, campionato; il 18 è Coppa Uefa, Sampdoria-Metalist; il 22 febbraio Sampdoria-Atalanta, campionato; il 26 Metalist-Sampdoria, Coppa Uefa; il primo marzo Sampdoria-Milan, campionato; il 4 marzo Sampdoria-Inter di Coppa Italia e l’8 marzo Bologna-Sampdoria, campionato.

domenica 1 febbraio 2009

INTER - Torino ...live !!!!

Watch live video from PSN -Futbol Español//Mexicano on Justin.tv

Per i bianconeri 2/o ko consecutivo...

A Torino il Cagliari batte 3-2 la Juventus nel secondo anticipo della 22/a di A: a Biondini rispondono Sissoko e Nedved, poi Jeda e Matri. All'Olimpico arriva a sorpresa il vantaggio dei sardi con Biondini al 16'. Poi la Juve trova il pari con Sissoko al 31' e raddoppia con Nedved al 38'. Nella ripresa il Cagliari rimonta: all'54' arriva il pari di Jeda ed al 78' il vantaggio di Matri. Per i sardi 4/a vittoria consecutiva. Per i bianconeri 2/o ko consecutivo.

domenica 25 gennaio 2009

INTER - Sampdoria LIVE !!!

Watch live video from TV FOZ INTER canal 100 on Justin.tv

Inter-Roma 2-1, nerazzurri in semifinale


MILANO, 21 gennaio - Dopo quattro stagioni in cui vincere questa sfida significava alzare il trofeo, questa volta c'era in palio 'solo' la semifinale. Dove va l'Inter, vittoriosa 2-1 sulla Roma. Come al solito partita giocata ad alti ritmi, con tanti spazi e molte occasioni, e con tante lacune a livello arbitrale.

SUBITO ADRIANO - Già al 10' l'Inter è in vantaggio: rinvio di Toldo, Ibra fa la sponda di testa, Riise e Juan si ostacolano a vicenda e il pallone giunge ad Adriano che taglia in area sul sinistro e poi incrocia rasoterra sottomisura, battendo Artur. Un minuto prima però era clamoroso l'errore di Orsato, che ammoniva incomprensibilmente Vucinic: il montenegrino stoppava di petto e si involava verso Toldo, Burdisso e Samuel arrivavano a chiudere, schiacciando l'attaccante in un sandwich evidentemente falloso e costringendolo alla caduta e a toccare il pallone con la mano. Stankovic al 20' legittimava il vantaggio nerazzurro con una splendida conclusione che, un metro dentro l'area, colpiva al volo di destro un cross di Maicon: Artur battuto, palla che si stampava sulla traversa

RIPRESA: TADDEI ILLUDE, IBRA SIGILLA - Nella ripresa Taddei passa dalla sostituzione al gol: il brasiliano doveva lasciare il campo per Pizarro, che però entrava al posto di un acciaccato Vucinic. Dopo un minuto una azione sostenuta di Brighi in area nerazzurra portava proprio Taddei a scaricare una bordata clamorosamente potente sotto la traversa di Toldo al quarto d'ora. Spalletti esultava ma tre minuti dopo arrivava il sigillo di Ibra: punizione di Cambiasso in area, Artur compiva un miracolo sul colpo di testa ravvicinato di Samuel ma doveva arrendersi al tap in dello svedese. Pesa sull'azione però una netta posizione di offside di Samuel al momento della battuta del calcio piazzato.

CONCLUSIONE NERVOSA - Spalletti prova le carte Menez e Aquilani, mentre Mourinho rispolvera Mancini: le occasioni migliori ce le ha proprio Aquilani ma le sue due conclusioni sotto porta non sono precise. Finisce con le scintille tra Mexes e Ibrahimovic, che poi si spiegano in area. L'Inter continua a restare in corsa su tre fronti, la Roma chiude qui la sua avventura in coppa Italia.

domenica 18 gennaio 2009

Atalanta - INTER ...live

Watch live video from PSN - Futbol Español y Mexicano on Justin.tv

Mourinho: Io al Manchester City? Sono felice all'Inter

Con l'offerta da 100 milioni di sterline per il milanista Kakà il Manchester City ha scosso il mercato, facendo vacillare ogni certezza. L'edizione odierna del 'Times' ipotizza un interesse del club inglese anche per l'attuale tecnico dell'Inter, José Mourinho, che però ha chiuso la porta ad un suo possibile ritorno oltremanica: "Io ho un contratto qui, se il presidente e la società sono felici di me non esiste problema. Tutti sanno la mia situazione, - le parole dell'allenatore portoghese - ho un contratto fino al 2011 e sono contento. Faccio il mio lavoro, ho le mie ambizioni qua e se un giorno non sarò felice lo dirò subito. Credo che il presidente farà lo stesso. Con persone così oneste e dirette penso che non ci sarà mai un problema". A proposito del possibile trasferimento di Kakà al City, Mourinho spiega: "Io lavoro nel campionato italiano e mi piacerebbe che qui giocassero tutti i migliori. Quando lavoravo in Inghilterra ero molto orgoglioso di aver contribuito, anche se in minima parte, a far diventare la Premiership il campionato più importante. Ora sono in Italia e mi piacerebbe che tutti i calciatori più importanti rimanessero qua. Ovviamente però la vita è di Kakà, lui e il Milan ora devono decidere". La faraonica offerta per il brasiliano secondo il tecnico dell'Inter non rappresenta una follia: "Una follia c'è quando qualcuno paga e non ha i soldi per farlo. Se hanno soldi e ambizioni noi cosa possiamo fare? O si accetta o non si accetta, - ha chiarito Mourinho - però per la Premier League mi sembra fantastico che la corsa per il titolo si possa ampliare a una quinta squadra".

Inter Genoa 3 1

Inter-Genoa: Milito incontra Maradona


Il Principe Milito stasera non gioca a S. Siro in Coppa Italia contro l'Inter, in attesa del pieno recupero fisico, ma sarà comunque al seguito della squadra a Milano, dove incontrerà Maradona.Di un sicuro incontro tra il centravanti del Genoa e il ct della nazionale argentina, che lo segue da tempo ma non lo ha mai convocato, parla oggi anche il sito ufficiale del Genoa.Sarebbe il primo incontro tra il bomber e Maradona da quando il Pibe de oro è alla guida della nazionale. Maradona dovrebbe vedere gli argentini dell'Inter vicini al giro della nazionale e certamente parlerà anche con Milito dicono le fonti rossoblù.Qualcuno ipotizza addirittura una riunione di argentini nel ristorante di Zanetti, il 'Gaucho', con Burdisso, Cambiasso, Crespo, Cruz e naturalmente Maradona.Non è chiaro invece se Milito parlerà anche con emissari dell'Inter, sempre alla ricerca di una punta da fare giocare in Champions ma l'ipotesi sembra temeraria visto il contratto che lega il centravanti al Genoa per i prossimi tre anni. Ieri, il presidente del Genoa Preziosi ha ribadito per l'ennesima volta che il bomber resta a Genova.

domenica 11 gennaio 2009

Ibra: "Il gol? Meglio tre punti..."

È il turno di Zlatan Ibrahimovic a commentare il pareggio dei nerazzurri contro il Cagliari: "Sono contento per il gol che ho segnato in condizioni difficili perchè oggi era complicato mantenere l'equilibrio in campo. Purtroppo non siamo riusciti a conquistare i tre punti, io avrei preferito la vittoria della squadra alla mia rete. Giochiamo sempre per vincere e non siamo contenti quando non riusciamo a farlo. Era la prima partita dopo la sosta e sono convinto che, gara dopo gara, faremo sempre meglio. Martedì contro il Genoa se il tecnico lo desidera sarò contento di scendere in campo".