lunedì 28 luglio 2008

Muntari, il ghanese si presenta: «All'Inter per vincere»


APPIANO GENTILE, 28 luglio - Sulley Muntari è emozionato mentre indossa la maglia dell'Inter.Oggi il 24enne ghanese che il club nerazzurro ha acquistato per oltre 15 milioni di euro dal Portsmouth è stato presentato alla stampa e nel pomeriggio sosterrà il primo allenamento con i nuovi compagni. Domani sera al trofeo Tim potrebbe addirittura esordire. Intanto, però, ha spiegato quello che vuol dire per lui giocare nell'Inter. «Sono contento di essere di nuovo in Italia e di vestire la maglia dell'Inter - ha detto l'ex Udinese -. Voglio ringraziare la società che mi ha dato fiducia e ora che ho realizzato il mio sogno, intendo far bene. Quando mi è arrivata questa proposta, non ci ho pensato su un minuto. Ho detto subito sì. Con l'Inter posso raggiungere grandi obiettivi».SOGNO REALIZZATO - Mourinho lo ha sfidato lo scorso anno («e hai perso», gli ha detto il tecnico portoghese, seduto accanto a lui) ed è rimasto colpito dalla tecnica del giocatore. Anche Muntari, però, non ha nascosto la sua ammirazione per il gioco del Chelsea: «Sono contento di essere qui con lui - ha proseguito il centrocampista - perchè fa esprimere alla squadra che allena un bel calcio. L'esperienza in Inghilterra mi ha maturato ed ho imparato tante cose, per esempio sulle ammonizioni: solo uno stupido continuerebbe a prenderne tante. Rispetto ai tempi dell'Udinese sono cresciuto e maturatoe riesco a gestirmi meglio». Muntari ha poi specificato di essere all'Inter «per giocare e non per vedere all'opera gli altri. E' vero, ci sono tanti campioni qui ma io voglio ritagliarmi il mio spazio». UDINESE - Pensiero finale per l'Udinese, il club dove ha giocato per 5 anni: «All'Udinese ho passato bellissimi momenti e il club mi ha dato tanto. Sarò sempre riconoscente. Ora, però, voglio giocare e vincere con l'Inter. In campo non guardo chi è mio fratello o mio amico». Telegramma finale su Essien, connazionale che gioca nel Chelsea a cui è legato da un rapporto speciale: «E' come un fratello per me e ha già lavorato con Mourinho. Ora tocca a me. Lui ha un destro eccezionale? Io ho il sinistro...».

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