sabato 19 gennaio 2008

COPPA ITALIA: INTER E LAZIO COMPLETANO IL QUADRO DEI QUARTI


Inter e Lazio completano il quadro dei quarti di finale di Coppa Italia. I nerazzurri affronteranno la rivale di sempre, la Juventus, mentre i biancocelesti se la vedranno con la Fiorentina. L'Inter a San Siro batte la Reggina per 3-0, dopo il 4-1 dell'andata. Oltre ai gol di Crespo e Cesar, c'e' un'autorete di Cascione. La sfida al San Paolo tra Napoli e Lazio finisce 1-1, con Domizzi che risponde a Tare. Ma il risultato dell'andata (2-1 per la squadra di Rossi) consente ai biancocelesti di passare il turno.

Forti del 2-1 dell'Olimpico, i biancocelesti hanno fermato il Napoli sull'1-1 al San Paolo. Le reti tutte nella ripresa: vantaggio di Tare per gli ospiti al 10', pareggio di Domizzi per i padroni di casa al 34'. Il Napoli puo' recriminare per i legni colpiti da Calaio' (gran parata di Muslera sul suo colpo di testa) e Zalayeta, la Lazio si rasserena dopo la burrasca che ha convinto il presidente Lotito al silenzio stampa e messo sulla graticola Delio Rossi. Il terreno e' pesante per la pioggia caduta tutto il giorno ma le due formazioni non lesinano energie. Piu' convincente l'approccio del Napoli: al 5' Rullo crossa al centro, Cribari si 'dimentica' Calaio' ma il bomber di casa cicca di destro. La Lazio si rende pericolosa al 19' con una volee di Mauri e, dall'angolo successivo, trovando anche il gol con Behrami con una gran conclusione toccata pero' da Mutarelli, in netto fuorigioco. Piu' ispirati i biancocelesti, che al 32' confezionano una chance per il vantaggio: la punizione di Ledesma e' telecomandata sulla zucca di Tare ma Gianello non si fa sorprendere. Il Napoli riparte piu' convinto e Muslera, al 6', ha qualche brivido sul sinistro da fuori di Dalla Bona. Ma e' la Lazio a rompere il ghiaccio con un'azione fotocopia del primo tempo: punizione di Ledesma al 10' e testa in tuffo di Tare. L'albanese ha sul destro al 28' la possibilita' del raddoppio, trovando pero' in Gianello un baluardo insuperabile. Muslera si supera al 31' deviando con un balzo sulla traversa l'incornata di Calaio', bloccando a terra il tentativo seguente di Lavezzi. Sale il Napoli, cogliendo il secondo legno al 34' di Zalayeta e trovando il pari pochi secondi dopo, con un tap-in di Domizzi su un altro tiro dell'ex juventino non trattenuto da Muslera.

Nessuna sorpresa a San Siro, l'Inter batte la Reggina e raggiunge la Juventus in un quarto di finale di Coppa Italia che garantisce, piu' che promette, scintille e grande agonismo. Una doppia sfida tutta da vivere e che da' prestigio e interesse ad una manifestazione quasi sempre snobbata, ma che quest'anno ha gia' regalato grandi partite e che ora attende il "derby d'Italia" per decretare una delle quattro semifinaliste. Tanti giovani in campo e al debutto a San Siro, in una partita che, dopo il 4-1 con cui i nerazzurri si imposero il mese scorso in Calabria, aveva ben poco da dire. Finisce 3-0 (Crespo, autogol Cascione e Cesar) per i campioni d'Italia il ritorno degli ottavi di finale, una partita storica per la famiglia Mancini con papa' Roberto che ha fatto debuttare in prima squadra il figlio Filippo, entrato al 37' della ripresa al posto di Crespo. Parte forte l'Inter che si affida alla velocita' e all'entusiasmo di Balotelli, ma anche all'esperienza di Stankovic (soltanto un tempo per il serbo che ha bisogno di recuperare il ritmo partita) e Crespo che, gia' al 7', impegna Novakovic che qualche minuto dopo deve disimpegnarsi anche su Pele' e, soprattutto, su Balotelli. Al 33' arriva l'1-0, lo sigla Crespo con un destro dai 22 metri deviato da Cascione e imparabile per Novakovic. Al 45' il 2-0, un autogol dello sfortunato Cascione che devia alle spalle del proprio portiere un passaggio di Balotelli, in sospetta posizione di fuorigioco. Nella ripresa la Reggina ci prova con Tullberg e Cascione. Al 37' l'ingresso di Filippo Mancini e di un altro "deb", Filippini. Al 46' arriva il 3-0 siglato da Cesar con un bel tocco a superare Novakovic in uscita. Finisce 3-0, Inter ai quarti con la rivale di sempre: la Juve di Ranieri.

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