sabato 26 gennaio 2008

LA SPERANZA SI CHIAMA MANICHE, LA DELUSIONE PATO...


In attesa di Ronaldinho, Torres, Eto’o, Zambrotta, Amauri, Frey, Vargas e Benzema il Milan perde malamente a Bergamo e vede sempre più stretta e tortuosa la strada che porta alla Championhs.

Pato delude ancora, sbaglia il gol del due a zero a porta vuota e nel finale è sostituito da un Ronaldo che sembra rantolare come un passerotto malato di asma.

Il mercoledì calcistico conferma il buon momento della Roma e il buonissimo dell’Udinese. Maniche è la sorpresa positiva del derby d’Italia: finalmente nell’Inter un centrocampista che sa leggere e scrivere: ha senso della posizione, visione di gioco e carattere da combattente.Schierato con le riserve (Pelè, Solari e Cesar debbono essere considerati tali), Maniche sa rallentare il gioco, dettare le geometrie e va anche a concludere dimostrandosi più bravo e preparato di quel che all’Inter si aspettavano.Potrebbe risultare l’uomo giusto per dare tonicità a un centrocampo che sinora è vissuto su giocatori riciclati e sulle prodezze di difensori e attaccanti, più che sui propri meriti. L’Inter in 10 contro 11 a un certo punto fa entrare quelli bravi (Vieira, Zanetti e Cambiasso) e viene raggiunta dalla Juventus che a questo punto è qualificata per la semifinale di Coppa Italia.E’ proprio Cambiasso, in questa prima parte della stagione tra i migliori dell’Inter, a risollvera la Juve con un errore da principiante: la qualificazione è ancora aperta, ma a Torino i nerazzurri saranno costretti a vincere.E’ vero che dopo un quarto d’ora di gioco l’Inter avrebbe firmato per il pari, ma la Juve alla fine, pur essendo dominata in vantaggio numerico, ha dalla suo il primo parziale. Il Milan è sembrato boccheggiante, Kakà fa tutto, l’esterno e l’attaccante meno che il centrocampista mentre Pato ha fatto vedere qualcosa, ma troppo poco per convincere tutti che potrebbe essere lui il giocatore in grado di trascinare tutta la squadra al secondo posto.A Bergamo in fondo si è visto il solito Milan di campionato, svagato in difesa (Bonera e Nesta da brividi) bravo a metà in mezzo al campo ed evanescente in attacco.Nella Juve da sottolineare la prestazione di Del Piero, un giocatore dal quale Ranieri (che dovrebbe ritrovare un po’ di equilibrio dialettico) non può prescindere.


da FrancoRossi.com

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