sabato 2 febbraio 2008

Juventus 2-3 Inter - Mario Balotelli



Diciassette anni e un anagramma da campione del mondo che mette i brividi, non soltanto ai tifosi dell’Inter.Balotelli in Coppa Italia aveva già segnato due gol alla Reggina, ma il banco di prova non era di quelli esaltanti: i due segnati mercoledì notte alla Juve sono di quelli che contano “Balotelli? O diventa un fenomeno o niente…” Questa la risposta scherzosa ma non troppo che mi diede un famoso allenatore (anche bravo e invidiato per il suo superingaggio) a una precisa domanda sul diciassettenne attaccante dell’Inter.Impressionante la dimostrazione di forza data dai nerazzurri a Torino, alla faccia di chi da giorni straparlava che Mancini avrebbe snobbato la Coppa Italia,Rispetto alla formazione tipo (ma a certi livelli forse un undici ideale non esiste) ne mancavano tanti, ma è stata proprio la prestazione di “quelli che c’erano” a non far rimpiangere per niente “quelli che non c’erano”.Maniche all’inizio si è preso le responsabilità che competono a uno che a livelli di club ha vinto tutto quel che c’era da vincere al mondo di far da badante ai giovani che Mancini aveva mandato in campo.Tempi di gioco, temperamento, grande personalità: queste le qualità di Maniche che ad esempio hanno contagiato Pelè, uno che migliora di partita in partita.Persino Rivas è riuscito a giocare su buoni livelli a conferma che ormai l’Inter, rispetto alla passata stagione, è migliorata tantissimo sul piano della convinzione.Ma i lampi di Balotelli sono stati così accecanti da far credere che ci si possa trovare di fronte a un ragazzo che , come ha detto quel famoso allenatore bravo, vincente e invidiato: o diventa un fenomeno o niente.Il paragone è subito stato fatto con un altro giovane più vecchio di lui, Pato, ma sono onanismi dialettici tipici dei giornali che sono costretti sempre a forzare tutto.A favore di Pato c’è che è già un campione (anche se sinora ha giocato bene solo le partite casalinghe) mentre Balotelli al momento è un Primavera che dà meno certezze, una di queste è fondamentale far sperare ai più alti livelli: ha segnato due gol, entrambi straordinari nella loro diversità: il primo di potenza prima e di glaciale freddezza poi e il secondo in acrobazia mettendo in mostra l’istinto di chi è assolutamente fuori dal normale.Balotelli anche nei movimenti e nel modo di concludere ricorda “l’anagramma”.L’anagramma di un fuoriclasse che ha contraddistinto non soltanto le storia dell’Inter, ma anche quella della nazionale, visto che l'11 luglio del 1982 divenne campione del mondo.Il Milan a Reggio ha vinto giocando in maniera caotica e la Fiorentina in Coppa ha perso in maniera disastrosa.La partita più importante di domenica prossima forse ha condionato entrambe le squadre.

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