domenica 24 febbraio 2008

Ronaldo 'Moratti mi ha chiamato, era preoccupato'

Tornerai a giocare? "Spero proprio di si. Non è questo il momento migliore per pensarci, perché tutto è ancora fresco, è successo poco tempo fa. Adesso devo pensare al mio recupero, perché sarà molto lungo, sarà duro, difficile. Poi, alla fine, se veramente starò bene, se veramente non sentirò dolore, se avrò la fiducia di giocare, sicuramente tornerò in campo. Il mio cuore chiede ancora di giocare e di provare ancora la soddisfazione di entrare in campo, di segnare, di avere il pubblico in queste sfide di Campionato, di Champions League, in Nazionale. Il mio cuore chiede tutto questo però dall’altra parte il mio corpo in tutti questi anni ha sofferto tantissimo, ha subito tantissimi infortuni, di cui due molto seri. Per questo vedrò alla fine di questo recupero se ancora sarà opportuno e se sarò in grado di sopportare ancora qualche anno di calcio giocato. Io mi sento ancora un giocatore, faccio questo da quando avevo 15 anni, lo faccio da professionista. Sto attraversando un brutto periodo, ho un infortunio gravissimo ma devo superare questo ostacolo in maniera grandiosa per ritornare a giocare".
Ti sei subito reso conto di quello che era successo? "Si, subito mi è venuto da piangere, ho pianto, mi è venuto un dolore incredibile. Ho sentito un crack molto forte e subito mi è venuto in mente un film già passato nella mia testa. In quel momento ho pensato che la cosa giusta da fare era smettere. Cercherò di guarire per fare una vita tranquilla, riposare, perché gioco da tanti anni. Però, quello è un momento in cui sei triste, hai tante cose in testa. Insomma, sei praticamente sconfitto, per terra. Però poi, piano piano, c’è la possibilità di rientrare ed io lotterò fino alla fine per questa possibilità. Se alla fine di tutto il recupero starò bene al 100%, senza sentire dolore al ginocchio, sceglierò di tornare a giocare altrimenti sarò costretto a decidere di smettere con il calcio. Adesso devo fare un grande recupero, fare le cure tutti i giorni, pensare solo a questo anche perché mi serve per la vita normale. La cura devo farla in ogni caso, poi, se alla fine starò bene, tornerò a giocare".
E’ stata una stagione sfortunata, la tua. Credi che alcune cose si potessero evitare? "Credo che sia successo di tutto, tante cose si potevano evitare ma ormai è andata così, non mi lamento di niente. Adesso bisogna guardare avanti e non ripetere gli stessi errori fatti nel passato".
Tutto il mondo del calcio ti è stato vicino in questo momento difficile? "Sì, ho avuto la solidarietà di tanti amici e conoscenti, il supporto dal Milan che mi è stato vicino e poi ho ricevuto tante chiamate anche da persone con cui in passato ho avuto dei problemi e che hanno dimenticato il passato. Calderon, ad esempio. E poi Moratti, che mi ha chiamato, era molto preoccupato. Io ho vissuto la stessa cosa all’Inter, lui sa che sofferenza si prova e per questo mi ha voluto dimostrare il suo affetto".
Se tornerai a giocare, sai già con quale squadra? "Vedremo, se riesco a fare un recupero alla grande il Milan è in pole position per come mi ha trattato, per come mi vogliono bene, per il rapporto umano che ho con la società e i compagni. Poi vedremo. Ho il sogno di giocare nel Flamengo, che era la mia squadra da piccolo ma dipende dal mio recupero. L’importante sarà tornare a giocare, poi deciderò dove".

Nessun commento: